Nel relazionarsi con la maggioranza nell'ambito della risposta alla pandemia da coronavirus, Silvio Berlusconi continua a smarcarsi dagli alleati, tanto da guadagnarsi attestazioni di stima (la più recente quella del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ne ha lodato il "senso dello Stato". La divergenza maggiore è però sul ricorso ai finanziamenti del Mes, il fondo salva-stati europeo, che consentirebbe di ricevere prestiti più rapidi di quelli che arriverebbero dal Recovery Fund.
"Non saremo i soli ad utilizzare il Mes. Con il Mes risparmieremmo solo di interessi sul debito 500 milioni l'anno. Sono nove volte il risparmio del taglio dei parlamentari. Costruiremo ospedali e miglioreremo la sanità", ribadisce oggi il Cav a 'Carta Bianca', che sul 'no' di Salvini e Meloni commenta: "Hanno consiglieri che sbagliano".
"Le sfumature nel centrodestra sono normali. Se non ci fossero sfumature saremmo un unico partito, le sfumature sono anche un elemento di ricchezza. L'unica differenza sostanziale tra noi e i nostri alleati è sul ricorso al Mes, che continuo a ritenere che non sia positivo per l'Italia e spero che l'Italia non acceda al Fondo salva stati. Forza Italia ha una posizione diversa, però è l'unica differenza sostanziale" è invece la dichiarazione della leader di FdI, Giorgia Meloni, a Fuori dal coro su Rete 4.
"Il Mes tra tre mesi non esisterà più, perché nessun Paese lo adotta, ne parleremo anche con Berlusconi, non c'è problema", afferma invece il segretario leghista Matteo Salvini, a 'DiMartedì'. I fondi del Recovery Fund potrebbero arrivare a partire dal 2021. "È come se io stessi male e il medico arrivasse tra sei mesi", ha continuato. "I soldi, per il momento, dell'Europa non esistono, è tre mesi che dall'Ue sentiamo promesse. Se la Grecia che è messa molto peggio di noi dice 'Mes? no grazie' vuol dire che Mes è fregatura".