AGI - È l’ex presidente della Bce Mario Draghi, con il 59,3% dei consensi, la personalità che registra la maggiore fiducia da parte degli italiani. Segue il premier Giuseppe Conte, con il 57,1% degli intervistati che hanno detto di avere molta o abbastanza fiducia nel presidente del Consiglio. Sono alcuni dei risultati emersi dal sondaggio realizzato dall'istituto di ricercaQuorum/YouTrend per Sky TG24.
Tra i leader politici, la fiducia in Giorgia Meloni di Fdi si attesta al 33,2%, seguita da Matteo Salvini della Lega al 31,2%, Nicola Zingaretti del Pd al 30,4%, Luigi Di Maio del M5S al 22,5%, Silvio Berlusconi di Forza Italia al 19,9% e Matteo Renzi di Italia Viva all’11%. Alta la fiducia anche in alcuni dei presidenti di Regione: ha molta o abbastanza fiducia nel presidente del Veneto Luca Zaia il 49,7% degli intervistati, segue il presidente della Campania Vincenzo De Luca con il 43,4%, poi il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini con il 37,1% e il presidente della Lombardia Attilio Fontana con il 24,9%.
Il sondaggio ha registrato anche un buon tasso di apprezzamento per il Governo Conte: ha molta o abbastanza fiducia nell’esecutivo il 52,9% degli intervistati. La ricerca scende anche nel dettaglio su come si sia comportato il Governo in campo sanitario ed economico dall’inizio dell’emergenza coronavirus: il 70,8% ha un giudizio molto o abbastanza positivo dell’operato del Governo per proteggere la salute dei cittadini. Minore il plauso sugli interventi economici, sui quali il 53,3% ha un giudizio molto o abbastanza negativo.
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Tra le misure a sostegno dell’economia, per il 24,8% degli intervistati la più efficace è stata la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti, seguita dal reddito d’emergenza per le famiglie più povere (19,5% del campione), il bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi (14,1% del campione), i tagli e rinvii delle scadenze fiscali per le aziende (11% del campione) e i prestiti per le aziende garantiti dallo Stato (7,5% del campione). Non sa cosa rispondere il 23,0% degli intervistati.
Nella gestione dell’emergenza, per la maggior parte degli intervistati, pari al 35,4% non c’è stato squilibrio tra Stato e Regioni nella divisione dei poteri. Le Regioni hanno avuto troppi poteri rispetto allo Stato centrale per 28,5% del campione, contro il 21,8% che ritiene che lo Stato centrale abbia avuto troppi poteri rispetto alle Regioni. Non esprime un giudizio il 14,3%.
Per quanto riguarda la situazione internazionale, per il 40,3% degli intervistati Giuseppe Conte in Italia è stato il leader che ha gestito meglio l’emergenza Coronavirus nel proprio Paese,seguito da Angela Merkel in Germania (23%) e Xi Jinping in Cina (9%). Numeri più bassi per Donald Trump negli Stati Uniti (2,5%), Emmanuel Macron in Francia (1,6%), Pedro Sanchez in Spagna (0,5%), Boris Johnson in Inghilterra (0,5%). Per il 10,9% il leader più efficace non è nessuno dei precedenti, mentre l’11,7% non si esprime.
In merito alla ricerca di aiuti da Stati o organizzazioni internazionali, per il 64,5% degli intervistati l’Italia dovrebbe cercare aiuto in Unione Europea. Seguono gli Stati Uniti (9,3%), la Cina (7,2%) e la Russia (4,2%), mentre non esprime un’opinione il 14,8% del campione.
Il sondaggio ha rilevato anche le intenzioni di voto se domani ci fossero le Elezioni Politiche, misurando anche l’impatto che potrebbe avere una candidatura del premier Giuseppe Conte. Nella situazione attuale resta alto il tasso di indecisi e astenuti, pari al 55,1%. Tra chi ha espresso una preferenza, la Lega è il primo partito in Italia, con il 26,2% seguito dal Pd con il 21,6%. Il M5S si attesta nelle intenzioni di voto al 15,5%, poi Fratelli D’Italia al 15%, Forza Italia al 6,5%. Seguono Italia Viva con il 3,1%, la lista “La Sinistra” al 2,7%, Azione! al 2,4%, +Europa al 2,3% e la lista “Cambiamo” di Giovanni Toti allo 0,1%. Il 4,6% degli intervistati si orienterebbe invece verso altri partiti.
Queste invece le intenzioni di voto qualora il premier Giuseppe Conte fosse il candidato premier del M5S: indecisi e astenuti sarebbero il 53,5%, mentre tra chi esprime una preferenza la Lega sarebbe primo partito al 27,9%, seguita dal Movimento 5 Stelle – Conte al 19,9%, il Partito Democratico al 18,9%, Fratelli d’Italia al 14,6%, Forza Italia al 6,7%, La Sinistra al 2,5%, Azione! al 2,2%, Italia Viva al 2,1%, +Europa al 1,6%, Cambiamo al 0,9%, mentre sceglierebbe un altro partito il 2,7%.
La situazione muta in parte ipotizzando che il presidente del Consiglio presenti una sua lista: la voterebbe sicuramente o probabilmente il 24,1% del campione. Il 66,7% degli intervistati non la sceglierebbe, mentre è indeciso il 9,2%. A considerare l’idea di votare una lista del premier Conte sono il 33,7% degli elettori di centrosinistra, il 15,9% degli elettori del Centrodestra, il 66,3% degli elettori del M5S e il 20,4% degli indecisi.
Per quanto riguarda le intenzioni di voto, gli astenuti in questo caso sarebbero il 51,1%. Tra chi esprime una preferenza, la Lega sarebbe primo partito al 26,3%, seguita dal Partito Democratico al 16,5%, Fratelli d’Italia al 15,4%, la lista di Giuseppe Conte al 14,3%, Il Movimento 5 Stelle al 9,7%, Forza Italia al 5,7%, La Sinistra al 4,2%, Italia Viva all’1,8%, Azione! al 1,7%, +Europa al 1,5%, Cambiamo al 0,2%, mentre sceglierebbe un altro partito il 2,7%.
Gli elettori della eventuale lista del premier si sposterebbero principalmente dal bacino di indecisi e astenuti (ben il 51,1%), dagli elettori del M5S (19,4%) e del Partito Democratico (11,5%). Dagli altri partiti arriverebbero percentuali di elettori tra il 4,6% e lo 0,9%.
In caso si verificasse una crisi di Governo la maggior parte degli intervistati vorrebbe nuove elezioni in autunno (il 35%). Seguono l’ipotesi di un nuovo Governo tecnico o di larghe intese guidato da Mario Draghi (17,6%), un nuovo Governo appoggiato da PD e Movimento 5 Stelle (8,6%), un nuovo Governo appoggiato da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle (8,5%), un nuovo Governo tecnico o di larghe intese guidato da una figura differente (7,3%). Non esprime un’opinione il 23% del campione.
Alla domanda se il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sia più vicino al Partito Democratico o al Movimento 5 Stelle, il 37,6% del campione sostiene che sia intermedio fra i due partiti. Per il 28,7% è invece più vicino al Movimento 5 Stelle, mentre per il 15,7% è più vicino al Partito Democratico. Non sa o non risponde il 18%.
Nota metodologica: Sondaggio svolto con metodologia CATI/CAMI tra il 27 e il 30 maggio 2020 su un campione di 1009 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, sondato per quote incrociate di genere ed età stratificate per macroregione di residenza. Il margine d’errore è del +/-3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%.