AGI - "La Commissione ha lavorato molto per togliere a questi strumenti le condizionalità che c'erano. Abbiamo dovuto modificare molte regole attuative". Lo ha detto il commissario agli Affari Economici dell'Unione Europea, Paolo Gentiloni, intervistato da Radio 24 sugli strumenti messi in campo da Bruxelles contro la crisi economica generata dalla pandemia di coronavirus.
"Un Paese come la Francia ha una condizione riguardo i tassi di interesse non identica a quelli dell'Italia. Vedremo se il governo spagnolo o quello greco lo utilizzeranno. Non ho notizie che non lo faranno", ha risposto Gentiloni a una domanda sui dubbi circolati a proposito della effettiva convenienza nel ricorrere a strumenti come il Mes.
"Per dire che l'Italia sta sprecando questa occasione - ha osservato ancora - è un po' presto. Qui ci sono prestiti vantaggiosi per un Paese come il nostro, un primo pacchetto da 500 miliardi attivabile nelle prossime settimane. Un secondo pacchetto da 750 miliardi ha bisogno del via libera dei governi e della ratifica dei parlamenti. Dal primo gennaio dell'anno prossimo. Quindi c'è molto tempo per lavorarci. Questa occasione dovrebbe essere colta per affrontare alcune sfide come la transizione tecnologica e ambientale".
Il Recovery Fund è un primo passo verso una federazione europea? "Al momento è un passo avanti verso un un'obiettivo piu limitato ovvero attualmente abbiamo un edificio che ha una moneta unica ma quanto alle politiche di bilancio ci sono sono meccanismi di sorveglianza. Ora invece ci sono delle risorse economiche a fondo perduto", ha detto ancora Gentiloni.
"Stiamo facendo un passo rilevante ma più limitato rispetto a quello che va verso una federazione. Ci sono alcuni settori strategici da sostenere, imprese che possono crescere come il settore digitale che l'Europa deve sostenere. Si potrebbe parlare della difesa e di altri settori. Ma dobbiamo stare attenti ad effetti di squilibri e monopolistici. Da questo punto di vista è un discorso da prendere con le molle", ha concluso.