Dal 3 giugno non sarà solo possibile spostarsi tra le diverse Regioni italiane ma si potrà anche entrare da altri paesi europei senza obbligo di quarantena. Una decisione che potrebbe salvare, almeno in parte, la stagione turistica ed è uno dei dati più importanti di una giornata che vede il Consiglio dei ministri impegnato con le norme per le riaperture dopo il confronto con le regioni sulle linee guida, concluso con un accordo di massima.
Anche la Germania abolisce le regole sull'isolamento ma l'Austria non apre all'Italia. Il cancelliere di Vienna, Sebastian Kurz, ha chiarito che "non ci sono prospettive" di normalizzazione. Lunedì la riunione dei ministri europei a Bruxelles sulla riapertura delle frontiere.
I governatori chiedono uno "scudo"
Fa ancora paura il Covid-19. Innanzitutto preoccupa le imprese - soprattutto quelle medio piccole - che dovranno riaprire da lunedì. E anche le regioni. Perché il timore è legato al fatto che nella casistica degli infortuni del lavoro possa rientrare anche il contagio da coronavirus. E al di là delle rassicurazioni dell'Inail che ha circoscritto il 'perimetro' di una eventuale 'responsabilità penale' ("Solo per dolo e colpa") i governatori hanno chiesto di avere in sostanza uno 'scudo'.
La richiesta - partita sia da Zaia che da Emiliano e dal vicepresidente della Campania Bonavitacola - è stata quella di avere copertura su questo punto. Garanzie che sono arrivate dal governo che ha poi aperto alla possibilità di rivedere il comma 6 dell'articolo 1 del decreto all'esame del Consiglio dei ministri.
Per il Dpcm, invece, occorrerà aspettare che il decreto entri in Gazzetta ufficiale. Poi il presidente del Consiglio martedì terrà un'informativa alla Camera e al Senato sulle nuove misure di allentamento.
Il quadro sarà uniforme in tutta Italia. Il distanziamento sociale sarà di un metro. Spostamenti tra i territori dal 3 giugno. Da lunedì riaprono negozi, centri commerciali e musei su prenotazione. Shopping con guanti e mascherina
Metratura ridotta per spiagge e ristoranti
Ma è stato lo stesso Conte a dare il via libera alle regioni alla possibilità di aprire bar, ristoranti, commercio al dettaglio e servizi alla persona. La nuova fase partirà da lunedì. Con le linee guida delle regioni che alleggeriscono i criteri rigidi dell'Inail. "I criteri Inail non sono modificabili ma diventeranno documenti di lavoro ma Conte ci ha chiesto di attenerci a quei principi", osserva un governatore.
In pratica per ristoranti, alberghi e le stesse spiagge la 'metratura' non sarà quella indicata. Si riduce ad un metro. Non ci saranno quindi 4 metri di distanza per i tavoli dei ristoranti, né i cinque per gli ombrelloni.
È stata una giornata di confronto tra le regioni e il governo, ma anche all'interno del Consiglio dei ministri. Del resto la riunione è durata quasi cinque ore, frammentata dall'accordo tra il premier e le confessioni religiose sulla ripartura delle cerimonie di culto. Un esponente del governo parla di discussione accesa sul tema delle riaperture. Soprattutto sulla possibilità di consentire prima del 3 giugno - termine fissato dal decreto legge - la possibilità degli spostamenti tra regioni confinanti. Anche diversi governatori hanno provato ad abbattere questo muro, ma il presidente del Consiglio Conte ha ricordato come molti presidenti di regioni non fossero d'accordo su questa linea.
Il confronto sulle riaperture
In realtà tra i governatori c'è stata divisione anche sul tema delle riaperture nella mattinata di venerdì. Fontana - appoggiato dal presidente dell'Anci Decaro - era per linee guida unitarie, al contrario di Zaia e Fedriga che puntavano sulle aperture a macchia di leopardo. Invece è stata comune - da Toti a Marsilio - la richiesta da parte del governo di una maggiore chiarezza sul decreto legge. Niente interpretazioni che possano dar vita a contenziosi, l'invito della maggior parte dei governatori. Poi il lavoro delle regioni che hanno formato un comitato ristretto e poi redatto il testo unico e il dialogo con il governo che ha portato alla nuova formulazione del comma 6 dell'articolo 1 del dl.
Alla fine il premier Conte è apparso soddisfatto: "C'è stata - ha sottolineato - una poderosa collaborazione istituzionale". Ora le misure - tra queste la possibilità dal 3 giugno di entrare in Italia dai Paesi Ue senza l'obbligo di quarantena per i viaggiatori - sono sul tavolo del Cdm. Ci sarà da convincere soprattutto le imprese che ancora hanno timori e perplessità. E ci sarà da monitorare la curva epidemiologica. Le stesse regioni nel documento scrivono che nel caso di peggioramento dei dati ci "saranno misure più restrittive". Sulla stessa lunghezza d'onda Conte. Se i dati dovessero peggiorare prenderemo subito delle precauzioni, il governo è pronto ad intervenire, ha spiegato il premier ai governatori.