Il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova si commuove durante la conferenza stampa a conclusione del Consiglio di ministri che ha approvato il decreto rilancio nel passaggio in cui parla delle misure per l'emersione del lavoro nero. "Finalmente gli invisibili saranno meno invisibili".
"Il settore agroalimentare ha una dotazione specifica: la filiera della vita è strategica e ha bisogno di essere rafforzata, per rilanciare i prodotti di eccellenza. Noi abbiamo destinato 1 miliardo 150 milioni a sostegno di questa filiera, settore di eccellenza che è evidente è andato in difficoltà".
"Insieme a un sostegno forte per le imprese - ha aggiunto - con una dotazione di 250 milioni per facilitare l'accesso al credito, e ai 250 milioni destinati agli indigenti, che saranno gestiti con il volontariato".
Cronaca di una lunga giornata
Al termine del confronto nella maggioranza “ha vinto la dignità degli uomini e delle donne, di persone che vivono in una situazione di grande difficoltà e che potranno adesso chiedere tutele nel proprio lavoro". Teresa Bellanova, ministro per le politiche agricole, ha salutato così l’intesa per l'emersione del lavoro in nero degli agricoltori, colf e badanti. "Un paese civile e democratico aveva il dovere di farlo” aggiunge Bellanova che annuncia di aver chiesto al ministro del Lavoro “di attivare una piattaforma per mettere in contatto le aziende agricole con chi vuole lavorare. Le richieste sono tantissime e va benissimo, più saranno i cittadini italiani che andranno a lavorare e prima risolveremo l'emergenza di manodopera nell'agricoltura”.
Soddisfatta anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che intervenendo al question time in Senato spiega che l’intenzione del governo è quella “di garantire, ancor più nel contesto emergenziale che stiamo vivendo, la dignità delle persone, la sicurezza sanitaria, la tutela della legalità e le esigenze del mercato del lavoro".
Stop alle polemiche, dunque, tra i partiti della maggioranza. Lo conferma anche Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 stelle: “Quello che abbiamo avuto è stato un confronto lungo e serrato, al termine del quale siamo riusciti a determinare alcuni vincoli fondamentali. Non ci sarà alcuna sanatoria indiscriminata e nessuno rimarrà impunito per reati odiosi come quelli dello sfruttamento e del caporalato. Per raggiungere questi obiettivi, abbiamo dovuto affrontare un percorso non facile", riconosce.
Per il Partito democratico, dice Andrea Marcucci – capogruppo in Senato -, è stato “raggiunto un buon accordo per un provvedimento utile, che risponde ad un principio di equità e giustizia. E' la dimostrazione che il governo può stare lontano dalle urla beluine ed inconcludenti dei populisti di ogni risma”.
Protesta l’opposizione. Fratelli d’Italia, con Francesco Lollobrigida, annuncia che “farà di tutto” per fermare la maggioranza e sostiene che “col favore della notte, mentre gli italiani si aspettavano che qualcuno lavorasse per loro per rilanciare la nostra economia e per sostenere imprese e famiglie, il governo guidato da Conte sta regolarizzando centinaia di migliaia di immigrati”.
Per la Lega, invece, l'accordo "ha il sapore dell'offesa verso quegli italiani che, con le loro storie, con la loro fatica, hanno fatto e faranno grande un comparto che è il motore della nostra economia. Questo ministro e questo governo si sono dimenticati di quanti lavorano in silenzio, che nulla chiedono e che niente ricevono in cambio”, sostiene Gian Marco Centinaio.
Forza Italia si dice contraria "a mini o maxi sanatorie, a tempo determinato o indeterminato per i migranti. L’agricoltura non si aiuta con la regolarizzazione degli stranieri, ma con i voucher, con contratti flessibili, con risorse a fondo perduto per le aziende in difficoltà", dice Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera.