Per far ripartire l'economia, dopo lo stop imposto dal coronavirus, il Governo sta lavorando ad una norma choc: le famiglie, che vorranno attuare la riqualificazione energetica o sismica degli edifici, potranno praticamente farlo gratis, cedendo il credito d'imposta del 110% alle imprese che attueranno i lavori. Sarà possibile, senza spendere un euro, effettuare interventi di isolamento termico delle superfici, sostituire gli impianti di riscaldamento, realizzare interventi antisismici. Nei primi due casi, sarà possibile allargare la detrazione del 110% anche agli infissi. I lavori dovranno essere effettuati tra il primo luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. La norma, fortemente voluta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, verrebbe inserita nel dl maggio.
Questo il ragionamento del Governo: "In questo momento di grave crisi economica e sociale, abbiamo immaginato una proposta shock per il settore dell'edilizia e per il rilancio degli investimenti privati. Una misura che farà crescere PIL e occupazione, e che allo stesso tempo porterà il nostro paese all'avanguardia del processo di riconversione energetica e di sviluppo sostenibile. Abbiamo infatti deciso di incrementare le aliquote di detrazione al 110% per alcuni importanti interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici. Le detrazioni fiscali in questi anni hanno svolto un ruolo di incentivo fondamentale per tutto il settore privato, creando flussi rilevanti di domanda aggiuntiva per i lavori di ristrutturazione.
Ed è per questo che abbiamo deciso che fino al 2021 le aliquote detraibili per alcuni interventi di efficientamento energetico (ecobonus) e per le misure antisismiche (sismabonus), passeranno rispettivamente dal 65% e 50% ad un'aliquota del 110%. Inoltre, se congiuntamente ad un'opera strutturale di riqualificazione energetica o di messa in sicurezza degli edifici, la famiglia vorrà svolgere altri lavori di riqualificazione energetica, restaurare la facciate esterna dell'edificio o installare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, tutti i lavori riceveranno una detrazione pari al 110%".
"Si incentiveranno quindi progetti importanti - prosegue il Governo - ma si valorizzerà allo stesso tempo anche piccoli lavori di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili. Cosa cambierà per tutte le famiglie e le imprese italiane? Facciamo un esempio: se una famiglia effettuerà lavori sulla propria abitazione che ricadono all'interno degli interventi sopra elencati per un importo pari a 1000 euro, riceverà al momento della dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% del costo dei lavori (in questo caso quindi 1100 euro), che potrà usare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo. Mettendo in sicurezza il proprio edificio da un punto di vista sismico, ad esempio, con dei lavori di un valore complessivo pari a 1000 euro, si riceverà dallo Stato una detrazione pari a 1100 euro.
Le famiglie saranno cosi' piu' che rimborsate della loro spesa iniziale! Senza contare il risparmio sulla bolletta che si verificherà in conseguenza degli interventi di efficientamento energetico e la maggiore valorizzazione dell'immobile derivante da un'opera importante di ristrutturazione. Ma non è tutto: cio' che abbiamo pensato rivoluziona radicalmente l'approccio che lo Stato ha finora avuto nei confronti degli investimenti privati. Oltre all'aumento delle aliquote, infatti, le famiglie potranno ricevere, a fronte della cessione della detrazione fiscale, uno sconto in fattura pari al 100% del costo dei lavori da parte dell'impresa che ha effettuato la ristrutturazione. Le famiglie potranno cioè effettuare importanti lavori di ristrutturazione senza alcun esborso monetario, ma semplicemente vendendo la detrazione fiscale all'impresa che ha svolto i lavori. In questo modo, anche le famiglie con redditi molto bassi o nulli potranno svolgere importanti lavori di ristrutturazione edilizia".
Il Governo continua: "E le imprese come recupereranno la liquidita? Se vorranno potranno utilizzare il credito d'imposta in compensazione in cinque quote annuali oppure potranno cederlo a terzi per ottenere immediatamente la liquidità necessaria. Dopo la prima cessione del credito d'imposta (dalla famiglia all'impresa tramite sconto in fattura), l'impresa potrà infatti cedere a sua volta il credito a soggetti terzi in tempi estremamente rapidi, per ricevere un flusso di liquidità immediata.
Oltre all'aumento delle aliquote, infatti, abbiamo modificato la normativa sulla cedibilità delle detrazioni, permettendo sia la cessione agli istituti bancari, prima vietata, sia un numero di passaggi superiore alle due cessioni. In questo modo, il credito d'imposta potrà circolare illimitatamente ed essere venduto anche agli istituti bancari, e le imprese potranno cosi' cederlo a un prezzo sufficientemente alto per coprire per intero il costo dei lavori. Il nostro obiettivo è che l'impresa non si trovi mai senza la liquidità necessaria a coprire i propri costi, e che quindi possa cedere il piu' velocemente possibile e ad un prezzo sostenibile (comunque non inferiore al 100% del valore della fattura) il credito a banche o a grandi imprese.
Facciamo un esempio: la Gufo srl fa lavori per 10mila euro in casa del Signor Rossi. Gufo srl emette una fattura di 10mila con uno sconto del 100%. Il Signor Rossi non tira quindi fuori nemmeno 1 euro per i lavori svolti. La Gufo srl si vede riconosciuto dalla Stato un credito d'imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione per 11mila euro (110% dell'importo fatturato). A quel punto se Gufo srl cede il credito d'imposta a Delta spa (che puo' essere sia un'altra impresa sia una banca) con uno sconto del 9%, Gufo Srl riceve 10mila e 10 euro, mentre Delta Spa acquista 11 mila euro di credito d'imposta, che potrà utilizzare per 5 anni per un importo annuale di 2 mila e 200 euro.
Questa proposta produrrà quindi un cambiamento profondo nel settore dell'edilizia, creando un virtuoso meccanismo di mercato in cui le famiglie potranno effettuare lavori di ristrutturazione senza alcun esborso monetario, le piccole e medie imprese potranno lavorare di piu' grazie ai maggiori incentivi, gli istituti di credito o le grandi imprese potranno acquistare il credito d'imposta dalle imprese che hanno svolto i lavori per pagare meno tasse, e lo Stato potrà vedere aumentare l'occupazione e il PIL con un impatto sui saldi di finanza pubblica diluito su piu' anni. In questo modo, non aumenteranno solo il PIL e l'occupazione ma anche il gettito fiscale, e proprio grazie agli effetti moltiplicativi dell'investimento iniziale la misura si ripagherà praticamente da sola".
"Il settore dell'edilizia - aggiunge il Governo - potrà cosi' finalmente tornare a fare da volano della nostra economia. Esso infatti è il settore che ha subito la crisi piu' pesante nell'ultimo decennio, registrando un crollo del 25% degli investimenti e vedendo ridursi di 600 mila unità la forza lavoro. Nonostante questo, esso rimane uno dei settori piu' integrati del nostro sistema economico, in cui ogni euro investito produce ricchezza in tutti gli altri settori economici e nell'intero sistema produttivo, con un importante effetto moltiplicativo in termini di maggiore occupazione e di maggiore reddito.
La proposta garantirebbe, inoltre, importanti effetti sulla messa in sicurezza del nostro territorio, sulla riduzione di emissioni fossili e sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, creando quella sinergia fondamentale tra sviluppo economico e contrasto ai cambiamenti climatici. è finito il tempo in cui lo Stato guarda inerme la chiusura delle imprese, il crollo degli investimenti, e il deterioramento del nostro patrimonio edilizio. Con questa proposta, lo Stato offre un incentivo e una procedura semplice ma efficace per far si' che ogni famiglia, abbiente o non abbiente, possa svolgere lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico. Le imprese avranno cosi' un flusso aggiuntivo di domande di lavori, e potranno recuperare cosi' gran parte del reddito perso in queste settimane di lockdown".
Per il sottosegretario alla Presidenza Fraccaro "l'Italia deve ripartire con un nuovo approccio economico basato sulla sostenibilità ambientale. Abbiamo il dovere di superare questa fase di emergenza cogliendo l'opportunità di favorire la transizione ecologica. Per questo nel decreto Maggio ho proposto di inserire un Superbonus pari al 110%, sia per gli interventi di efficienza energetica che di adeguamento sismico. Questa misura rappresenta una svolta storica sul piano economico e culturale per il nostro Paese, che si candida a diventare un modello per le politiche di sviluppo sostenibile a livello globale". "Con questa norma - aggiunge Fraccaro - l'ecobonus passa dal 65 al 110%, prevedendo cioè una detrazione superiore all'importo speso.
Per i cittadini sarà anche possibile ottenere lo sconto in fattura e cedere la detrazione fiscale al 110% all'impresa, senza quindi alcun esborso economico. La norma non si applicherà solo agli interventi di per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici ma anche all'installazione dei pannelli fotovoltaici. Un Super ecobonus, quindi, che creerà un meccanismo virtuoso incentivando il risparmio energetico e favorendo la crescita del settore produttivo. Questo meccanismo - prosegue il Sottosegretario - si applicherà anche alle opere di adeguamento sismico: quindi la detrazione, attualmente al 50%, passerà al 110% con la stessa possibilità di sconto in fattura. Con il Super sismabonus diventerà vantaggioso mettere in sicurezza gli immobili e in questo modo si darà un sostegno decisivo ad un comparto importante per il nostro Paese come quello dell'edilizia.
Grazie a queste misure sarà possibile stimolare gli investimenti privati, il Pil e l'occupazione tutelando l'ambiente e il territorio. La riduzione delle fonti inquinanti attraverso l'uso delle energie rinnovabili diventa quindi un volano per la ripresa e per il benessere collettivo. Con il superbonus al 110% per gli interventi green e antisismici l'Italia investe in maniera poderosa nella crescita, con l'obiettivo di contrastare la crisi causata dal Coronavirus e - conclude Fraccaro - inaugurare una nuova stagione economica basata sulla sinergia tra sviluppo e salvaguardia dell'ambiente. L'Italia riparte in maniera sostenibile, l'Italia riparte al 110%".