Quella un ritorno a scuola con classi dimezzate e presenze alternate è "un' ipotesi che riguarda i ragazzi più grandi, una fascia di età che non metterebbe in difficoltà le famiglie": lo ha precisato la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, in un'intervista al Fatto Quotidiano. Per i più piccoli, ha spiegato, "dovremo immaginare altri spazi oltre quelli tradizionali: la scuola potrà aprirsi al territorio. Sfruttare parchi, ville, teatri, spazi di associazioni e realtà che collaborano già con le scuole. Non significherà perdere di vista gli obiettivi educativi, ma andare oltre il perimetro degli edifici e immaginare una scuola nuova".
"Sulle tecnologie abbiamo già investito 165 milioni di euro per la didattica a distanza", ha ricordato Azzolina, "ora stiamo facendo una ricognizione per capire dove intervenire ancora. In 2 mesi abbiamo accelerato su digitale ed edilizia".
La ministra ha ricordato che al Miur "un gruppo di altissimo livello guidato dal professor Patrizio Bianchi si sta riunendo notte e giorno e avremo a breve le prime proposte, modulate sulle diverse fasce di età e sulle specificità dei territori". "Stiamo immaginando non solo come uscire dalla crisi ma anche come costruire una scuola migliore", ha assicurato.
"Tanti tra chi oggi fa polemica sulla scuola, fino a poco tempo fa se ne disinteressavano", ha osservato replicando alle critiche, "altri sono autori materiali dei tagli lineari che hanno squassato il sistema. Ora servono onesta' e collaborazione: cavalcare il malcontento e' facile, meno mettere insieme il puzzle di decisioni che porterà a settembre".