Dice che l'Italia "ha la tempra morale" per uscire dall'emergenza, ringrazia "i cittadini" per i sacrifici di questi mesi, chiede alla politica di far proprio l'appello del Papa ad essere unita "nel bene del popolo" e lancia una proposta per la ricostruzione economica: serve "una sorta di cassa integrazione per le imprese, il lavoro autonomo, i commercianti, i lavoratori a contratto, che li indennizzi a fondo perduto su base mensile e per i mesi di inattività con una percentuale di quanto dichiarato nel 2019".
Silvio Berlusconi alla vigilia dell'inizio della fase due dell'emergenza sanitaria spiega all'AGI qual è il suo piano per la ripartenza ma prima di tutto rivolge "un grazie sincero e commosso" agli italiani "per i sacrifici di questi mesi, per la consapevolezza e il senso civico dimostrato". "L'Italia ha la tempra morale" per farcela, osserva l'ex presidente del Consiglio.
Domani parte la fase due. Cosa si aspetta dalla ripartenza? Qual è il messaggio che si sente di rivolgere agli italiani dopo lo sforzo di questi mesi? "Un grazie sincero e commosso per i sacrifici di questi mesi, per la consapevolezza e il senso civico dimostrato. Tutto questo - premette Berlusconi - mi ha reso ancora più orgoglioso di essere italiano. Un grazie particolare, naturalmente, ai medici, al personale sanitario e a tutti coloro che hanno messo in pericolo la loro vita per salvare quella degli altri e per permettere alla collettività di andare avanti. Un pensiero partecipe alle vittime, affettuosa solidarietà alle famiglie che hanno perso i loro cari, un augurio dal profondo dal cuore ai tanti che sono ancora malati, a chi ancora lotta per la sopravvivenza nelle terapie intensive".
"L'Italia - aggiunge il presidente di Forza Italia - sta attraversando una prova delle più difficili della sua storia, ma sta anche dimostrando di avere la capacità e la tempra morale per andare avanti".
"Il governo accetti una collaborazione autentica"
La collocazione di FI è nel centrodestra ma in questo momento di emergenza sanitaria ed economica la politica deve fare fronte comune, spiega Berlusconi: "Noi - osserva l'ex premier - siamo parte essenziale del centro-destra e quindi le differenze politiche con la sinistra, con il governo Conte, con la maggioranza rimangono tutte, ma nell'emergenza, essendo una opposizione responsabile, si lavora uniti intorno alle istituzioni mettendo da parte la polemica politica. Questo fa parte della nostra cultura liberale e cristiana".
Berlusconi si rivolge così al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e all'esecutivo: "Mi piacerebbe - dice - che il Governo rinunciasse alla presunzione di poter fare tutto da solo e accettasse finalmente una collaborazione autentica e concreta non solo formale e illusoria come purtroppo e' avvenuto finora. Dei nuovi scenari politici che noi auspichiamo ci sarà tempo di parlare quando l'emergenza sarà davvero superata".
Il piano per la ripartenza
Qual è il suo piano per la ripartenza? "Bisogna consentire alle attività economiche di tornare in attività nel più breve tempo possibile. Questo significa che non possono essere gravate di debiti a breve scadenza". Il presidente di Forza Italia lancia una proposta: "Ci vorrebbe una sorta di 'cassa integrazione' per le imprese, il lavoro autonomo, i commercianti, i lavoratori a contratto, che li indennizzi a fondo perduto su base mensile e per i mesi di inattività con una percentuale di quanto dichiarato nel 2019".
"Per ridare margini di utile alle attività produttive, occorre una riforma fiscale, attraverso l'introduzione di una flat-tax la più contenuta possibile, la sospensione di ogni scadenza fiscale per tutto il 2020, un patto fiscale che consenta a chi ha pendenze con il fisco di risolverle rapidamente a condizioni molto convenienti", continua Berlusconi.
"Infine - aggiunge l'ex premier - un taglio alla burocrazia, sospendendo il codice degli appalti e superando il regime delle licenze e delle autorizzazioni preventive, da sostituire con controlli ex-post. Naturalmente per poter realizzare tutto questo l'aiuto dell'Europa è fondamentale".
Sul fronte economico ci sono molte attività in difficoltà. Per oltre il 50% degli italiani è cambiato il modo di lavorare. Come e in quanto tempo si potrà tornare alla normalità? "Difficile rispondere. Come dopo ogni grande crisi, il mondo non sarà più quello di prima. Alcune nostre abitudini forse cambieranno per sempre", spiega il leader di Forza Italia. "Questo può contenere anche aspetti positivi: per esempio il ricorso allo smart working in poche settimane è diventato per necessità una prassi molto diffusa. In qualche misura probabilmente questo modo di lavorare rimarrà".
Sostegno a turismo e ristorazione
"Certo - prosegue il presidente di FI -, riaprire per molti sarà difficile: penso ai piccoli commercianti, ai ristoranti e ai bar, agli operatori del settore turistico. Saranno gravemente penalizzati nei prossimi mesi, dalle limitazioni sanitarie e dalla crisi del mercato. Dobbiamo fare di tutto per sostenere questi comparti, che sono eccellenze del nostro Paese e che concorrono in modo importante al Pil italiano".
La strada per uscire dall'emergenza è ancora lunga: quali raccomandazioni pratiche si sente di dare ai cittadini per ripartire nella massima sicurezza? "Gli italiani hanno risposto in modo straordinario all'emergenza, hanno dimostrato disciplina, serietà, compostezza in un momento drammatico della storia nazionale. Ora è necessario rispettare con altrettanto rigore le regole e le indicazioni sanitarie per la ripartenza", continua Berlusconi.
"Non dobbiamo commettere errori o leggerezze che rendano inutili i sacrifici fatti finora. Non dobbiamo mettere a rischio altre vite. La malattia non è affatto scomparsa ed il pericolo di una seconda ondata è dietro l'angolo. Solo continuando a rispettare rigorosamente le norme e le indicazioni sanitarie anche nella fase della ripartenza possiamo ridurre il pericolo".