Torna in scena, ancora una volta con Matteo Renzi nel mirino. "Qualcuno si stupisce del cinismo di Renzi, capace persino di tirare in ballo i morti di Bergamo e Brescia per un po' di visibilità. Io no. Conosco il soggetto e conosco i suoi reali obiettivi che nulla hanno a che fare con la politica. Che le sue parole suscitino indignazione è più che normale, tuttavia sarebbe meglio metter da parte la rabbia e pensare a come disinnescarlo una volta per tutte": la presa di posizione è di Alessandro Di Battista, che affida a Facebook un articolato attacco al leader Iv dopo il dibattito al Senato di ieri.
"Renzi, ormai da anni, non è più un politico. Lui per primo sa che non tornerà mai ad essere premier o ministro. Gli basta essere lobbista di se stesso. Si guadagna bene in fondo. Egli provoca, dice tutto e il contrario di tutto, fa finta di essere uno capace di fare o disfare governi ma è tutto marketing, o fuffa se solo ce ne rendessimo conto", prosegue l'ex deputato M5s. "è vero - riprende - detesta Conte, d'altro canto è più che normale che un tipo che sta sulle palle persino a se stesso invidi un presidente con un alto gradimento popolare", sottolinea Di Battista.
Di Renzi, l'ex deputato M5s dice che "è frustrato, ma non così stupido da far cadere un governo che prova a ricattare per ottenere nomine e prime pagine sui giornali. Denaro e potere, siamo alle solite. Al soggetto dei voti non importa nulla, anche perché non ne ha. Al contrario è molto più interessato ai cachet che si porta a casa per deliziare con le sue idee, quindi - sempre parole di Di Battista - con il nulla, platee di nobili sauditi. Da anni ormai Renzi sfrutta la politica per far soldi. Il business dei convegni non è niente male. Prima del covid lo si vedeva più a Riad che a Rignano sull'Arno".
"Si sa vendere il giovanotto ma per farlo ha bisogno di una carta: i giornali. Ve lo ricordate Armando Pellicci detto '"er pomata' di Febbre da cavallo? 'Io ho corso, c'ho i ritaglì amava ripetere all'Ippodromo Tor di Valle mostrando vecchi articoli che parlavano di lui. Ecco, Renzi fa più o meno la stessa cosa. '"Io conto, c'ho i ritaglì. Il problema è che i ritagli ce li ha per davvero anche se nel mondo reale, al di fuori delle redazioni, non conta nulla. I giornali lo tengono in vita e gli danno le pezze d'appoggio per chiedere 20.000, 30.000, 40.000 euro a convegno, più viaggio in business class", incalza ancora Di Battista.
"Derenzizziamoci insomma, è un modo per prestare attenzione a quel che conta davvero per le nostre vite e per il nostro futuro e poi è un modo per disinnescare questo mediocre che si crede importante. Fa parlare i defunti per uno straccio di visibilità ecco, togliamogliela una volta per tutte, così sarà lui l'unico 'morto' che parla", conclude.