“Milano, si sa, è la seconda città della Puglia dopo Bari. Per questo chiediamo ai nostri fratelli di usare la testa e il cuore prima di muoversi. Deve essere davvero indispensabile”. In un’intervista a la Repubblica il governatore pugliese Michele Emiliano si appella ai propri concittadini pugliesi che vivono stabilmente al Nord, in particolare nel capoluogo lombardo, di non fare rientro nei luoghi d’origine della Puglia e precisa: “La norma lo consente. Ma chi torna, dovrà restare a casa, a giusta distanza dai familiari, per 14 giorni”.
Il governatore la considera una “misura di prevenzione” già emanata l’8 marzo alle 2.31 di notte, per contenere i rischi dell’improvviso esodo dal nord di migliaia di persone. “Un’ordinanza che ha salvato il sud” e “che ha fatto scuola” la definisce Emiliano, che si appella ai numeri e alle statistiche: “Duecento dei 35 mila rientrati erano positivi. E dunque hanno acceso altrettanti focolai. Se non avessimo imposto loro la quarantena sarebbe stato un disastro” pertanto lui chiede “a tutti ora un sacrificio per evitare di vanificare gli sforzi fatti in questi mesi”.
L’obiettivo di Emiliano è provare “a far viaggiare parallelamente ripresa economica e attenzione sanitaria”. Lui ha emesso un’ordinanza per far partire l’asporto nei ristoranti per esempio. Ma, precisa, “ c’è anche un tema turismo: abbiamo 900 chilometri di costa, dobbiamo trovare una maniera per ospitare chi vuole venire a goderseli”. Come fare? “Questa è stata un’epidemia diseguale”, dice Emiliano, ma “prima si allenta questa situazione e meglio è. Ma bisogna farlo con approccio scientifico. La strada tracciata dal presidente Conte mi sembra quella giusta”, conclude. Ripartendo anche in maniera diversa da regione a regione.