Il nuovo dpcm è "uno scandalo costituzionale" secondo il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che attacca: "Ora basta, non possiamo calpestare i diritti costituzionali con un dpcm. Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento".
Intervistato da 'Repubblica', Renzi afferma: "La ripartenza è lenta. Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro. Ma in ogni caso il testo è un errore politico, economico e costituzionale. Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta che è politica: contemperare i rischi. Lo scienziato ti dice che c'è il coronavirus, il politico decide come affrontarlo. E se in Umbria o Alto Adige non ci sono contagi queste regioni non possono avere le stesse restrizioni della provincia di Piacenza".
Secondo Renzi, "bisogna uscire dalla logica burocratica dei codici ateco e dire: ti do la regola, metti la mascherina, stai lontano un metro, ma poi sei libero. La libertà e il valore piu' grande: non siamo uno stato etico dove i vigili chiedono se la persona che stai per vedere è una fidanzata stabile o saltuaria. Ma saranno fatti tuoi? Qui siamo alla follia!"
E ancora: "Il presidente del Consiglio non può impattare sulla vita delle persone al punto di definire con dpcm chi puoi vedere". Per il leader di Iv "sarebbe meno peggio un decreto legge: almeno ha garanzie, una discussione parlamentare, il dibattito pubblico, gli emendamenti. Se il dpcm fosse un decreto legge presenterei un emendamento e chiederei l'appoggio del Pd, che ha la stessa sensibilità sulla difesa dei diritti fondamentali".
"Lo dirò giovedì in aula - assicura Renzi - Fuggire dal Parlamento è scelta di rara gravità e trova la sua base in una visione dello Stato paternalistica e irrispettosa delle libertà: non ho nulla da perdere e considero mio dovere dirlo ad alta voce".