"Sul Mes faccio una riflessione più ampia. Abbiamo da una parte chi tifa contro l'Italia, e io lo trovo sconcertante. Dall'altra abbiamo chi considera il Mes la salvezza nazionale. Non è vero neanche questo. Dobbiamo essere pragmatici. Questa è la partita della vita per noi. E non è ancora finita. Anzi, è appena iniziata". Lo dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che in un'intervista al 'La Stampa' si mostra possibilista sul Mes. Grecia e Spagna, osserva, "dicono si' a uno strumento che, ancora sulla carta, sembrerebbe senza condizionalità. Per ora siamo nel campo delle intenzioni".
Per Di Maio, "Conte ha ragione. Oggi gli aspetti fondamentali sono due: la quantità di soldi e i tempi dello stanziamento. Soprattutto i tempi, che devono essere certi. L'Italia non puo' aspettare. Cosi' come non dobbiamo fare l'errore di pensare che siamo usciti dall'emergenza coronavirus, non dobbiamo pensare di aver già vinto in Europa", riconosce il ministro M5s, che commentando il Def varato ieri dal governo sottolinea: "Lo scostamento approvato ieri dal Consiglio dei Ministri e' una delle piu' grandi manovre di sempre.
I 55 miliardi serviranno a dare nuove risorse alle imprese, a finanziare gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori, a sostenere il sistema sanitario e a introdurre strumenti di tutela per tutti i cittadini in difficoltà, specie per gli autonomi e le partite Iva". Di Maio, infine, afferma che sul reddito d'emergenza "c'e' ampio consenso nella maggioranza" e difende anche la legge sul reddito di cittadinanza, "grazie alla quale oggi quasi 3 milioni di persone riescono a mangiare".