“Mi contesteranno di tutto, ma io sono in pace con la mia coscienza e rifarei tutte le scelte che ho dovuto fare. E ricordiamoci in quali condizioni sono state prese certe decisioni...”. Esordisce così il governatore lombardo Attilio Fontana nell’intervista al Corriere della Sera oggi in edicola, ricordando che “i dati sull’epidemia sono cambiati rispetto a una decina di giorni fa e dobbiamo pensare a ripartire”, pensando al futuro prossimo venturo. Ma avverte: “Sbaglia chi pensa che tutto si rimetta in moto come prima. Dobbiamo organizzare una nuova vita, dovremo modificare molti nostri comportamenti”.
Non è pentito di nulla, pertanto Fontana, che ora pensa a come rimettere in moto l’economia, a partire da “un piano di investimenti da tre miliardi” che lui reputa essere costituito da “soldi veri, che saranno spesi in tempi brevi e arriveranno a tante imprese, che potranno riprendere fiato” mentre al tempo stesso “riprendiamo i lavori necessari per strade, scuole, territorio”. Il piano straordinario di investimenti è pertanto “previsto a debito, utilizzando obbligazioni a seconda del tasso che il mercato offrirà” mentre i Lombard bond “saranno autorizzati – spiega il governatore – in base alle necessità di cassa, come farebbe un buon padre di famiglia”. Tra l’altro, ricorda ancora Fontana, “£la Lombardia ha già usato questo strumento dopo la crisi dell’11 settembre 2001”.
Però, a parte tutto, un ripensamento Fontana ce l’ha: “Ho ascoltato i tecnici, l’Unità di crisi, gli infettivologi, ho trascurato tutto il resto. Certo, potevo coinvolgere le opposizioni, ma in quei giorni ho trascurato persino qualche assessore pur di non rallentare il processo decisionale”. E in conclusione chiosa. “Non ho mai pensato alla politica mentre prendevo decisioni sulla salute dei cittadini. Forse lo hanno fatto altri”.