A un passo dall'addio, Ivan Scalfarotto ci ripensa e rimane membro del governo in quota Italia Viva. Il sottosegretario è entrato in conflitto con il ministro Luigi Di Maio. Un rapporto che, spiegano alcuni deputati di Italia Viva, non è mai decollato, ma che è arrivato all'apice delle tensioni nei giorni scorsi, quando Di Maio ha "finalmente" distribuito le deleghe ai sotto segretari. E Scalfarotto si è vista negata quella strategica del commercio estero.
Di Maio ha tenuto la delega al commercio estero, affidando a Manlio Di Stefano "le 'questioni relative alle imprese', la promozione degli scambi, l'attrazione investimenti, la supervisione della vendita di armamenti e prodotti 'dual use', spazio e aerospazio, energia, innovazione e ricerca, mare e ambiente (oltre all'Asia, Cina esclusa)", ricostruisce Scalfarotto. E all'esponente di Italia Viva? "Europa esclusa la Russia, Politiche commerciali (si tratta di tutto ciò che riguarda dazi e barriere al Commercio), adozioni internazionali". A quel punto, il sottosegretario ha fatto un giro di consultazioni con i vertici del suo partito e con Matteo Renzi, naturalmente. Che, per una volta, ha tirato il freno a mano.
La frenata di Renzi
Niente dimissioni, ha intimato Renzi all'ex coordinatore dei suoi Comitati civici: nel pieno dell'emergenza coronavirus una mossa del genere sarebbe letta come il tentativo di approfittare della crisi per mettere in difficoltà il governo. Troppo anche per il leader di Italia Viva che ha già manifestato le sue perplessità sull'operato dell'esecutivo Conte arrivando ad evocare un governo istituzionale per far ripartire l'Italia.
Esponenti di Italia Viva spiegano, infatti, che Renzi è convinto dell'arrivo imminente di una 'tempesta economica perfetta', tale da portare l'Italia in recessione. Per questo, sottolineano, il senatore di Rignano auspicherebbe un governo istituzionale. Una proposta che il leader di Iv aveva portato anche a Porta a Porta affiancandola a quella di riformare la costituzione per arrivare a un premierato forte, con il sistema del Sindaco d'Italia.
I sospetti sulla strategia renziana
Al di là di questo, tuttavia, c'è chi al Senato avanza il sospetto che Matteo Renzi voglia indebolire Giuseppe Conte perché vede in lui un competitor nella corsa per accaparrarsi il voto moderato. Il presidente del Consiglio è da settimane in cima alle classifiche dei consensi, viene fatto notare, e in caso di voto potrebbe calamitare proprio quell'elettorato centrista al quale guarda Renzi. Al contrario, i sondaggi di Italia Viva non lasciano ben sperare e anche i segnali che arrivano dal parlamento parlano di una certa difficoltà dei renziani ad allargare le proprie fila.
Il senatore Tommaso Cerno, ad esempio, dopo aver annunciato la sua adesione a Italia Viva, ha preferito virare nel gruppo Misto. Di qui la necessità di Renzi di cercare di uscire dall'impasse, fosse pure attraverso un governo che veda a Palazzo Chigi un esponente dem come Dario Franceschini (che peraltro, viene riferito da fonti Pd, non ne ha la minima intenzione). Un sospetto alimentato dalla Enews con la quale Renzi ha criticato aspramente l'operato del governo proprio sull'emergenza del coronavirus.
L'inversione a 'U' dell'ex premier
Ma il leader di Italia Viva, nelle ultime ore, ha affettuato una inversione a 'U' nella sua strategia comunicativa e va ripetendo che il suo partito non è interessato alle polemiche: "A noi non interessa inseguire chi alimenta fake news e chi persino in queste ore trova il tempo per attaccarci. Ognuno si diverte come crede. Noi invece dobbiamo essere disponibili con tutti, Governo e Regioni, aziende e associazionismo, per dare una mano. Tornerà il tempo per discutere di scelte politiche".
"Oggi - ribadisce Renzi - è il momento della massima solidarietà. Tutti insieme dalla parte di chi soffre per gli effetti della malattia, di chi sta in prima linea negli ospedali, di chi è in crisi per la cancellazione di ordini, prenotazioni e fatturato. Zero polemiche, zero gossip, zero divisioni: tutti insieme", conclude.