Dopo giorni di silenzio sulle fibrillazioni che hanno attraversato la maggioranza per via della riforma della prescrizione, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte sbotta: "È surreale e paradossale" che "il maggior partito di opposizione sia nella maggioranza", stigmatizza il premier. "Credo che su questo Italia viva debba dare un chiarimento, non al sottoscritto, ma agli italiani".
A stretto giro di posta arriva la replica di Matteo Renzi: "Presidente la palla tocca a te. Noi non abbiamo aperto la crisi, non facciamo polemiche. Tu puoi cambiare maggioranza, presidente del Consiglio. Se noi siamo opposizione, voi non avete la maggioranza. Non puoi dire che siamo opposizione maleducata: se vuoi cambiare maggioranza fallo, ti daremo una mano".
E in serata, prima della riunione del Consiglio dei ministri il capodelegazione dem al Governo, Dario Franceschini, riunisce i ministri Pd per valutare la situazione. Non ha, infatti, usato mezzi termini, nel pomeriggio, il premier per 'bollare' l'atteggiamento di Italia viva "un giorno sì e l'altro pure dichiara che vuole produrre un atto di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede. Sfido gli italiani a comprendere come può un compagno di viaggio minacciare la sfiducia di un ministro che non è solo il capo delegazione della principale forza di maggioranza relativa, ma e' anche il ministro che abbiamo lodato tutti per la riforma del processo civile".
Bonafede, aggiunge il premier, "è un ministro che si è intestato una riforma della prescrizione che a non tutti piace" e che è "già in vigore. Si può non condividere ma è per questo che ci si siede attorno a un tavolo e si lavora insieme"
Per poi aggiungere: "Non c'è più la norma Bonafede, quindi per che cosa lo si insulta? Per che cosa lo si sfiducia? Io l'ho conosciuto per aver fatto un dottorato di ricerca all'Università di Pisa. Sono cose che da un partito di opposizione che volesse fare una opposizione aggressiva e maleducata si possono anche accettare, ma chiedo agli italiani: da un partito di maggioranza si possono accettare?". E ancora: "Occorre lavorare con spirito costruttivo e mettere da parte l'esigenza di smarcamenti politici" predisponendocisi a trovare "una mediazione".
"Io mi siedo al tavolo e offro la garanzia di ascoltare le ragioni di tutti, non è mai successo che le quattro forze politiche" della maggioranza "non abbiano avuto pari dignità. Se poi un'idea non viene accettata non si può pensare che si voti con l'opposizione", sottolinea spiegando che sull'assenza delle ministre di Italia viva al Consiglio dei ministri non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale.
Ma la notizia la conferma lo stesso Renzi: "Il ministro della giustizia Bonafede ha detto che stasera ci sarà il voto sul Lodo Conte Bis, un pasticcio da azzeccargarbugli che non sta in piedi. Allora noi non ci andiamo. E il presidente del Consiglio non può dire 'assenza ingiustificata'. Perché non è il preside di una scuola".
Al fianco di Conte si schiera il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: "Condivido la forte preoccupazione di Conte. È una sua prerogativa reagire a fibrillazioni che è giusto a questo punto prendere sul serio". Ma, aggiunge: "Io non credo che siamo in presenza di una crisi che nessuno ha dichiarato. Conte ha chiesto un atto di chiarezza e per questo chiedo che si vada avanti con un Piano per l'Italia".
"Concordiamo con quanto ha detto il Presidente Conte: si ritrovi subito uno spirito costruttivo", dichiara il ministro per in Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà. "Il M5s vuole il salario minimo, stipendi e orari dignitosi per tutti e il taglio delle tasse per le nostre imprese. Si recuperi la lucidità per il bene del Paese"