“Con Mara ci sono posizioni diverse sull’idea di centrodestra, ma il problema è evitare di manifestare all’esterno un dissenso che è più giusto affrontare e risolvere al nostro interno”. In un’intervista al Corriere della Sera Stefano Caldoro, alla guida della Regione Campania dal 2010 al 2015, lancia un messaggio di distensione ai suoi avversari interni a Forza Italia, segnatamente Mara Carfagna, chiedendo che cessi il “fuoco amico” nei suoi confronti.
Lo scontro sulle candidature
E Caldoro dice che il centrodestra “deve giocare una partita nuova ed in questa partita il Sud deve cambiare”, per essere un Sud “autonomista e federalista, vinciamo se giochiamo in questo campo” assicura quello che dovrebbe essere il candidato naturale alla guida della Campania nelle prossime elezioni di primavera, ma che allo stato attuale non ha l’appoggio di Carfagna, vede Matteo Salvini preferire il rettore dell’Università di Salerno, Aurelio Tommasetti, già candidato alle scorse Europee senza successo, e Giorgia Meloni che per sventare il medesimo attacco in Puglia, suggerisce al Carroccio di rivolgere la propria attenzione proprio sulla Campania per non sabotare la corsa di Raffaele Fitto alla guida della Regione tacco d’Italia.
Però Caldoro constata che “non si può negare che con la crescita di protagonismo della Lega c’è una ridefinizione dei rapporti di forza al Sud” e che “i numeri in politica determinano le leadership” ma la risposta – esorta anche a propria tutela – “deve essere il centrodestra unito, altrimenti se si litiga si perde”.