Da un testa a testa a una vittoria netta del centrosinistra sul centrodestra, fino a una vittoria di misura per Stefano Bonaccini. È ancora presto per poter delineare una fotografia nitida, tanto che le prime proiezioni sul voto in Emilia Romagna cambiano il quadro e se in un primo momento, sulla base degli exit poll, sembrava profilarsi una sfida all'ultimo voto tra il governatore uscente e la candidata leghista Lucia Borgonzoni, con le prime proiezioni la situazione sembra molto diversa e più definita, anche se c'è una differenza notevole tra le stesse proiezioni.
Per quelle effettuate da Swg il distacco a favore di Bonaccini su Borgonzoni sarebbe di ben 8 punti, mentre per Opinio Rai il vantaggio del candidato del centrosinistra sarebbe di soli 3 punti percentuali. Quel che appare sostanzialmente certo è il tracollo del Movimento 5 stelle, il cui candidato Simone Benini non arriverebbe a toccare quota 5%. I
l Pd, con Roberta Pinotti, si spinge a commentare: "Con tutta la prudenza del caso, se si confermassero questi dati, questa galoppata trionfale della Lega in Emilia Romagna non c'è stata". A sorpresa, Matteo Salvini, pur non essendoci dati definitivi, decide di presentarsi davanti ai giornalisti, assiepati nel comitato elettorale di Borgonzoni, e dopo non aver nascosto la soddisfazione per la vittoria - che sembra molto netta - del centrodestra in Calabria con la candidata Jole Santelli, pur predicando prudenza, sembra quasi riconoscere la sconfitta, quando spiega che per lui è gia' importante, è "già un'emozione che in Emilia ci sia una partita aperta".
Insomma, il leader leghista decide di vedere il bicchiere mezzo pieno. E di sottolineare chi, invece, è il vero sconfitto: l'ex alleato di governo, il Movimento 5 stelle, tanto da osservare: "M5s scompare, e' evidente che da domani a Roma cambia qualcosa", riferendosi agli equilibri nel governo e nella maggioranza giallorossa.
Il futuro della maggioranza
Si capirà nelle prossime ore se effettivamente la maggioranza e il governo potranno tirare un sospiro di sollievo. In Emilia Romagna, la vera sfida visto che la calabria era data per persa dal centrosinistra, dalle prime proiezioni Bonaccini sarebbe in testa. In ogni caso da parte di Lega e Pd c'è cautela e prudenza, ma il dato sicuro che emerge è che a 'vincere' per ora e' il bipolarismo.
La 'terza via', profetizzata da tempo da Di Maio, non sembra aver avuto successo nelle urne. Di Maio - la sua intenzione iniziale era quella di non presentarsi nemmeno alla corsa - ha lasciato la guida M5s a pochi giorni dal voto e l'accusa di chi ha da tempo criticato la sua linea e' che lo abbia fatto per non mettere la faccia sulla sconfitta.
Sia in Emilia dove Benini non viene dato oltre il 5%, sia in Calabria dove il candidato Aiello viene dato sotto l'asticella utile dell'8%. Nella regione dove si profila la vittoria dell'azzurra Santelli sull'imprenditore del tonno Callipo, M5s alle politiche di marzo 2018 ottenne il 43,4% e alle europee di maggio 2019 il 26,7%. Dunque un vero e proprio crollo, anche se i pentastellati hanno sempre sostenuto che alle amministrative M5s paga sempre dazio.
I dati sull'affluenza
È del 67,67% l'affluenza alle urne alle 23 per le regionali in Emilia Romagna. Rispetto alla precedente consultazione il dato è in significativa crescita: all'epoca era infatti del 37,17%.
In Calabria, invece, l'affluenza alle 23 è del 44,32%, riferita a 328 sezioni su un totale di 404. Rispetto alla precedente consultazione il dato è molto simile: all'epoca era infatti del 43,65%.