"In coscienza, rifarei tutto allo stesso modo" nel voto in giunta sul caso Gregoretti così come l'aumento dei membri della giunta del regolamento chiesto dalla maggioranza: lo assicura il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in un'intervista alla Stampa in cui ha risposto alle polemiche di Pd e M5s affermando che "la terzietà non è un elastico che c'è solo quando una decisione conviene a una parte".
"Anzitutto non ho uno 'schieramento' perché rappresento tutto il Senato", ha sottolineato, "quando ho deciso di aumentare i membri della giunta del regolamento, ho avuto l'opposizione contro e la maggioranza mi ringraziava".
"Prima della riunione della giunta per il regolamento gli esponenti della maggioranza mi avevano fatto presente di essere rimasti 4 contro 6 dopo il passaggio del senatore Grassi con la Lega, per questo chiedevano un riequilibrio", ha ricordato la Casellati. "All'inizio io mi sono opposta, ho fatto presente che i membri sono inamovibili e il numero stabilito dal Regolamento è di dieci, con facoltà del Presidente di una integrazione fino al massimo di dodici. Ho detto loro che l'opposizione si sarebbe ribellata a un allargamento deciso all'ultimo minuto proprio per svantaggiarli. Ma tenendo conto della delicatezza della situazione, mi sono presa la responsabilità di concedere loro l'ingresso di altri due membri".
"Ho agito secondo il mio senso di equità", ha insistito la presidente del Senato - proprio perché credo nel mio ruolo terzo. E quelli che ora mi attaccano cosi' aspramente per un presunto favore a Salvini, sono gli stessi che giovedì mi ringraziavano. Anche perché la giunta per il regolamento resterà con questa composizione da qui a fine legislatura: le sembra un vantaggio da poco per la maggioranza? La terzietà non e' un elastico che c'è solo quando una decisione conviene a una parte".