“Il voto in Emilia Romagna, per motivi politici nazionali e anche simbolici, cattura maggiormente l’attenzione. Da calabrese mi auguro comunque che si parli sempre di più di Calabria e se ne parli bene. Ci dovremo impegnare perché questo avvenga”.
In un intervista a Libero Jole Santelli, la candidata del centrodestra a governare la Calabria, dice che nella sua regione tutti “siamo vittime di uno stereotipo” perché “che in Calabria ci sia la più grande organizzazione criminale internazionale è noto” così come lo è il fatto “che la ‘ndrangheta sia in realtà presente in tutto il territorio nazionale e all’estero” ma tuttavia si tratta di “un problema da cui la Calabria deve essere aiutata a liberarsi, non può diventare una condanna per tutti i calabresi”.
Poi Santelli aggiunge che “bisogna cambiare atteggiamento” perché le leve dello sviluppo calabrese “possono essere davvero tante” e “devono avere i giovani come protagonisti” e “turismo, agricoltura, innovazione tecnologica sono comparti su cui puntare per invertire la rotta e creare occupazione”.
Quanto a se stessa, che recentemente ha dichiarato pubblicamente d’esser malata, la candidata dice: “Sì, mi fido, mi faccio curare in Calabria, e mi trovo molto bene”. “Come in tutte le cose la Calabria è la terra delle dicotomie, tante ombre, ma anche luci che dovrebbero essere maggiormente valorizzate” conclude Santelli.