"Nulla deve essere messo nel congelatore. La riforma deve andare avanti e deve decorrere dal primo gennaio 2020". Così, sulla riforma della prescrizione, si è espresso il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, in una intervista a Il Fatto Quotidiano.
"La prescrizione dopo la condanna di primo grado è giusta per tutte le parti del processo, soprattutto per le persone offese che non possono subire una simile mortificazione e non avere alcuna risposta dalla giustizia, spesso dopo anni di attesa e spesso anche per condotte molto gravi che in certi casi hanno portato pure alla morte di un congiunto", dice Gratteri.
"Quindi, a scanso di equivoci per quello che sto per dire, ribadisco che è bene che questa riforma parta - prosegue - perché c'è tutto il tempo poi per fare modifiche fondamentali per velocizzare le fasi delle indagini preliminari e quella del dibattimento. Ma nessuno si domanda perché fascicoli rimangono fermi negli armadi dei pm e dei giudici per 4,5 anni e anche più. Questa è la mamma di tutte le domande".
Secondo Gratteri, inoltre, "gli effetti del blocco della prescrizione si avranno solo tra quattro anni. La verità è che si continuerà a fare i processi come adesso. Il magistrato sarà costretto a lavorare tantissimo, come sempre", anche se la riforma entrerà in vigore il primo gennaio prossimo.