All'indomani del lunghissimo vertice a palazzo Chigi, al termine del quale il governo riesce a siglare l'accordo sulla manovra, tornano i 'distinguo' nella maggioranza. Matteo Renzi rivendica la battaglia contro le tasse, e pianta la bandierina: è una vittoria di Italia viva. Il Pd non ci sta e precisa: a vincere è l'Italia, scandisce il segretario dem, Nicola Zingaretti. Sulla stessa linea Luigi Di Maio, che tiene a specificare che si tratta di una vittoria non di una singola forza politica ma di tutto il governo "unito". E Leu, con il capogruppo alla Camera Federico Fornaro invita gli alleati a smetterla con le polemiche e con il fare sempre "i primi della classe".
Coro di critiche dall'opposizione: "La maggioranza è nel caos totale", afferma Sestino Giacomoni di Forza Italia. E la capogruppo azzurra Mariastella Gelmini ironizza proprio sull'euforia renziana: "Renzi esulta e dice 'battaglia vinta'. A noi sembra una vittoria di Pirro: cittadini e imprese pagheranno più tasse. Contento lui...". Per FdI il governo "aggredisce artigiani e professionisti". Lapidario Matteo Salvini: "Conte tolga il disturbo".
Intanto, siglata l'intesa nel governo e tra le forze di maggioranza, si prospetta un iter blindato in Parlamento per legge di Bilancio e decreto fiscale: in attesa degli emendamenti che recepiscano l'accordo di ieri, la manovra dovrebbe essere licenziata dalla commissione Bilancio del Senato in settimana, per poi approdare in Aula di palazzo Madama per il via libera, con fiducia, nella giornata di venerdì.
Alla Camera nessuna modifica: il testo approderà in Aula sabato 21, come stabilito dalla Conferenza dei capigruppo, e anche in questa occasione è previsto l'ok attraverso voto di fiducia. Stesso 'destino' per il decreto fiscale: licenziato da Montecitorio con la fiducia, subito dopo la manovra sarà all'attenzione dell'Aula del Senato (sempre con fiducia).
Un tour de force che non preoccupa la maggioranza, impegnata - almeno per oggi - in una 'gara' alla paternità della vittoria e nel rilancio di una nuova agenda a partire da gennaio: il primo a piantare la 'bandierina' è Matteo Renzi, che su Facebook scrive: "In queste settimane Italia viva ha lottato con forza per evitare l'aumento delle tasse, a cominciare dall'Iva. Dalle auto aziendali fino al rinvio della sugar e plastic tax il risultato è stato raggiunto. Da gennaio ci sarà da fare uno sforzo in più: rilanciare la crescita. Questa è la vera svolta per il 2020. Abbiamo vinto la battaglia delle tasse. Ora tutti insieme concentriamoci sulla crescita". Poi è la volta del leader M5s, che parla di "vittoria di tutto il governo".
E, concentrando l'attenzione sull'aumento degli stipendi dei Vigili del Fuoco, osserva: "Lo stanziamento di 165 milioni di euro è il coronamento di una lunga battaglia" e rappresenta "una vittoria non di una sola forza politica ma di tutto il governo, di un governo unito". Per Zingaretti "con questa manovra abbiamo iniziato a rimettere i soldi nelle tasche degli italiani e investire sul futuro del nostro Paese. Ha vinto l'Italia", scandisce il leader dem. Che rilancia: "Ora tutti insieme prepariamo una nuova agenda di Governo per lo sviluppo, il lavoro e la giustizia sociale". leu 'richiama all'ordine' le forze di maggioranza: "Un'alleanza di governo si fonda sulla fiducia reciproca e sul senso di responsabilità prima ancora che su un programma condiviso.
Adesso basta polemiche quotidiane, si rispettino gli accordi raggiunti che non possono continuamente essere rimessi in discussione da chi vuol apparire sempre e comunque il primo della classe", sottolinea il capogruppo Fornaro. "La vittoria di un governo che ha evitato agli italiani 23 miliardi di euro di nuove tasse è di tutti e tutti dovremmo rivendicarlo".