Da qualche giorno il dibattito pubblico si è concentrato sul MES, meccanismo europeo di stabilità (Fondo Salva-Stati), il fondo pensato per soccorrere gli stati dell’area euro in sofferenza economica, con toni aspri e polemici al punto che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato di voler querelare Matteo Salvini, che lo ha accusato di “tradimento”.
Nettamente in contrapposizione alla riforma anche il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, mentre PD, Azione di Carlo Calenda sono orientati alla ratifica dell’accordo. Matteo Renzi sul MES non teme pericoli: “Non fa danno all'Italia” ma nel Governo si discute, e si rischia. Nei giorni scorsi abbiamo assistito anche alla rissa alla Camera: i deputati della Lega si sono scagliati contro il presidente Fico e la maggioranza.
Il MES è in discussione da diversi mesi e dovrà essere firmato a febbraio 2020 ma gli orientamenti della varie forze politiche sono talmente diversi, al punto da rischiare di compromettere la stabilità del Governo e sui social si vede chiaramente quanto il tema sia meritevole di attenzione e preoccupazione. Anche perché dal MES si è passati ad evocare l’uscita dell’Italia dall’euro riproponendo l’hashtag #Italexit su Twitter, diventando in poche ore trending topics.
Abbiamo esteso l’analisi alle ultime due settimane, ossia da quando la discussione sul MES è decollata con i primi picchi di volume delle conversazioni: i toni delle opposizioni con Meloni e Salvini sono stati subito fortissimi “Riforma firmata di nascosto”, “Conte ha firmato con il sangue degli italiani”, mentre nel giorno di massima esposizione (2 dicembre) con quasi 12 mila conversazioni, Conte replicava ai detrattori “Salvini sapeva tutto”.
In perfetta corrispondenza dello stesso giorno si registra anche il picco di conversazioni sull’uscita dell’Italia dall’euro #Italexit con oltre 2 mila contenuti pubblicati. Da notare come le discussioni sulle conseguenze dell’uscita dall’euro si concentrino nel nord Italia, in particolare nell’area metropolitana di Milano (zona geografica con alte percentuali di elettori della Lega), mentre del MES si parla in maniera molto più omogenea in tutta Italia.
Nel complesso il volume dell’interesse su un tema così tecnico, complesso, ma evidentemente appassionante e divisivo, è notevolissimo, tra i più alti degli ultimi mesi: 93mila conversazioni da parte dell’audience, oltre un mezzo milione di condivisioni, più di 7mila hashtag utilizzati; numeri record che vedono l’account di Matteo Salvini il più menzionato, proprio con l’intento di ingaggiare discussioni con il leader della Lega.
Disapprovazione e rabbia presenti nell’80% dei contenuti pubblicati dagli utenti, in segno di elevata conflittualità tra tutti i partecipanti alla conversazione: polarità, posizioni nettamente contrapposte, utilizzo di hashtag come #Contedimettiti e #Salvinivergognati. Insomma, in quanti abbiano capito bene di cosa tratti il meccanismo Salva-Stati non è chiaro; ma è altrettanto chiara la voglia di discutere e partecipare, e anche ironizzare con senso dell’umorismo
Salvini, il MES è una “fregatura”. Domina il centro-destra
L’83% dei contenuti sul MES è stato pubblicato da esponenti del centro-destra e da account ufficiali della Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il tema del meccanismo europeo di stabilità è targato centro-destra su Twitter, Claudio Borghi da solo ottiene il 57% delle condivisioni, Salvini il 18%, Meloni il 7%: un dominio certificato nei numeri nell’utilizzo del social ai fini della comunicazione politica.
Lo stesso Borghi ipotizza un contesto eversivo e possibile ricorso alle vie legali contro il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Che il Presidente si cerchi un avvocato”.
Quasi irrilevanti in termini di volumi le forze di Governo: Italia Viva 2%, M5S e Partito Democratico all’1%, praticamente assenti dalla discussione. Anche nei talk show televisivi si parla tanto di MES e Carlo Calenda è uno dei maggiori sostenitori per l’approvazione del provvedimento. Si è assistito proprio in TV a un bel “match” tra l’ex Ministro dello Sviluppo Economico e l’economista, Senatore della Lega Alberto Bagnai. Su Twitter si è registrata una certa eco del confronto con un engamengemnt delle conversazioni molto alto, al 2,5%, e fan rispettivamente schierati.
Anche il Carlo Cottarelli dice la sua, ma Claudio Borghi liquida la questione rispondendo direttamente al tweet del professore: “una cretinata”