Due settimane fa aveva fatto un passo indietro non avendo riscontrato "le condizioni minime" per scendere in campo, poi ci ha ripensato: oggi Pippo Callipo, l'imprenditore a capo di un gruppo leader imprenditore leader nel settore della produzione e della commercializzazione di prodotti ittici, ha deciso di candidarsi alla presidenza della Regione Calabria alle prossime elezioni in programma il 26 gennaio prossimo, trovando il sostegno del Pd guidato da Nicola Zingaretti.
"Ho deciso di ascoltare il mio cuore, il mio profondo desiderio di aiutare la mia terra, perché da sempre coltivo il sogno di vederla cambiare, evolversi e dare opportunità a tutti", ha scritto Callipo nel motivare la sua decisione, che rappresenta una grossa novità nel quadro politico calabrese, completamente "terremotato" dalla scelta dell'imprenditore.
Callipo, infatti, in sostanza è un altro candidato in lizza per il centrosinistra, visto che in corsa, da tempo, c'è anche il governatore uscente Mario Oliverio, che ha riproposto la sua ricandidatura nonostante il "veto" della segreteria dem. Ma la candidatura di Callipo è comunque destinata ad alterare gli attuali assetti in vista delle Regionali: nelle scorse settimane, l'imprenditore vibonese era stato indicato tra i possibili candidati di un'alleanza Pd-M5s in Calabria, stoppata poi dalla decisione dei pentastellati di correre da soli.
Adesso, il suo ritorno sulla scena, potrebbe far riprendere il dialogo tra democratici e pentastellati, anche se dai vertici del Movimento non si sono registrate ancora reazioni di sorta. Uni ca a paralre, con un post su Facebook, la deputata calabrese M5S, Federica Dieni: "Penso che tutte le decisioni debbano passare su Rousseau, anche l'eventuale sostegno all'imprenditore Callipo, che oggi si è nuovamente proposto come candidato"
Intanto, a esultare per quella che è indubbiamente una svolta è stato il Pd, che, proprio nel momento di massimo stallo in vista delle Regionali, dopo essere stato spiazzato dalla corsa in autonomia dei pentastellati e ancora lacerato per la candidatura di Oliverio, adesso con Callipo può dispiegare la sua azione.
"La storia personale di Callipo quale imprenditore legato alla sua terra e di animatore di movimenti civici - ha sostenuto Zingaretti - può innescare quella rivoluzione dolce, democratica e innovatrice che una regione bellissima richiede a gran voce".
"Il Pd lo sosterrà con il massimo impegno e garantirà la stessa carica innovatrice e rigeneratrice che mette in campo la sua candidatura", ha poi rimarcato il segretario, alla cui voce si sono successivamente associati vari dirigenti del partito in Calabria. Corale è stato anche l'appello, chiaramente indirizzato all'area vicina al governatore Oliverio, all'unità del partito attorno alla figura di Callipo, appello che tuttavia finora è caduto nel vuoto, confermando l'esistenza di una "spaccatura" interna al Pd e al centrosinistra regionale.
Dal fronte oliveriano, infatti, è intervenuto il segretario della federazione provinciale del Pd di Cosenza, Luigi Guglielmelli, che ha ricordato come Callipo "5 anni fa, alle scorse elezioni regionali calabresi, pubblicamente ha sostenuto Wanda Ferro, candidata di Forza Italia e Fratelli d'Italia, e appartiene per cultura, storia e visione alla destra padronale e autoritaria, anzi ne costituisce la quinta colonna visto che 10 anni fa ha spaccato la coalizione di centrosinistra favorendo l'ascesa di Scopelliti a presidente della Regione e oggi - ha rilevato Guglielmelli - ci riprova ritornando in campo per dividere nuovamente il nostro campo e favorire la destra".
All'attacco, com'era comprensibile, il centrodestra, con il coordinatore regionale della Lega, Cristian Invernizzi, a manifestare "un certo stupore per il fatto che Callipo, già candidato come presidente contro il Pd nel 2010, abbia deciso di fare una scelta in antitesi con la sua storia politica. La sensazione è che la scelta sia dovuta alla probabile sconfessione da parte del Movimento 5 stelle del candidato Aiello, e che quindi si vada verso riproposizione dell'alleanza tra Pd e M5s (di fatto o taciuta). Immaginiamo - ha concluso il coordinatore regionale della Lega Calabria - l'imbarazzo di Callipo di farsi sostenere dal partito responsabile di una gestione disastrosa della Regione Calabria negli ultimi 5 anni, ma i cittadini calabresi difficilmente fingeranno di non sapere che questa candidatura sarebbe in continuità con interessi e mala gestione del Pd".