Quella di Matteo Renzi è una dichiarazione di guerra al suo ex partito: "faremo ai dem quello che Macron ha fatto ai socialisti francesi", dice il leader di Italia Viva. Ovvero assorbire parlamentari e consenso del Partito Democratico per poi allargare al centro e alla destra moderata. In Francia a pagarne le spese furono i gollisti di Les Republicains, partito dell'ex presidente francese Francois Sarkozy, e il parti Socialiste di Oliviere Faure. In Italia, la 'riserva di caccia' di Renzi è il suo ex partito, innanzitutto, e i 'transfughi' di Forza Italia. Non è un caso che da Silvio Berlusconi sia arrivato, nei giorni scorsi, un forte 'altolà' al senatore di Rignano. "Una operazione di basso profilo", l'ha definitia il Cavaliere.
"Il nervosismo di alcuni ex colleghi è comprensibile", spiega Renzi: "noi vogliamo fare ai dem quello che Macron ha fatto ai socialisti. Vogliamo assorbirne il consenso per allargare al centro e alla destra moderata". E Renzi si sbilancia anche sui tempi: "Il disegno è dichiarato e io penso che nei prossimi tre anni si realizzerà".
Dal Partito democratico esitano a rispondere: il segretario Nicola Zingaretti è impegnato negli Stati Uniti in una serie di incontri con esponenti di rango del Partito Democratico statunitense, da Bill Clinton a Bill De Blasio passando per Nancy Pelosi. Ma l'attenzione è tutta concentrata su quello che sta accadendo a Venezia. In un momento come questo è meglio evitare polveroni su questioni del genere, è il ragionamento che viene fatto. E Matteo Renzi, quasi subodorando la polemica, scrive su Twitter: Ci sono dei momenti in cui NON si aprono polemiche. Ora siamo tutti dalla parte di #Venezia, con il Sindaco Brugnaro e il Governatore Zaia. E soprattutto con i veneziani. Non è il tempo di fare polemiche, tutti uniti per rimediare ai danni. Un Paese serio si unisce, non si divide".
Un commento, comunque, arriva dal responsabile dell'Organizzazione dem, Stefano Vaccari: "Renzi afferma di aver fondato un partito per distruggere il Pd. Davvero un bel programma, considerando che la destra in Italia ha il 50%. Un altro favore a Salvini. Chi non ha nulla dire sul futuro, costruisce la propria identita' contro gli altri". Mentre il vice segretario, Andrea Orlando, interviene sollecitato dall'AGI: "Renzi vuole prosciugare il consenso del Pd? È un disegno legittimo, trovo solo strano che si lamenti che noi non vogliamo permetterlo...".
E anche un ex renziano di ferro, come il capogruppo del Pd in Senato Andrea Marcucci, interviene dicendo che "l'obiettivo è indebolire e poi battere la destra sovranista. Per farlo serve uno schieramento ampio e coerente di forze di sinistra, del centro, e civiche, non uno di meno. Al contrario di Renzi, io penso e spero che Pd ed Iv possano convivere pacificamente, perché comunque il successo dell'uno ai danni dell'altro non servirebbe a nulla".