È ancora stallo sull'ex Ilva. In attesa del possibile nuovo incontro tra i vertici di ArcelorMittal e il governo, le forze politiche muovono i primi passi concreti per tentare di sbloccare la situazione e salvare i posti di lavoro. L'occasione è il decreto fiscale collegato alla manovra, all'esame della Camera, sul quale lunedì sono stati presentati un migliaio di emendamenti.
Ed è su questo provvedimento che alcuni partiti, anche di maggioranza, mirano ad intervenire per mettere in campo misure urgenti a sostegno dell'occupazione e della produzione del sito tarantino.
Ma mentre nel centrodestra la linea appare unitaria, con Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia pronti a votare a favore del ripristino dello scudo penale, la maggioranza si presenta ancora divisa, con Italia viva che forza la mano e presenta due emendamenti a favore dell'immunità e il Movimento 5 Stelle ancora fermo sul 'no' allo scudo. Il Pd, per il momento, attende il nuovo incontro tra azienda e presidente del Consiglio e sceglie di non presentare alcun emendamento al decreto fiscale relativo all'ex Ilva.
Il presidente del Consiglio
Giuseppe Conte non esclude il ripristino dell'immunità penale. Tuttavia, è dall'indomani del primo faccia a faccia con i vertici di ArcelorMittal che il premier spiega che il vero problema non è lo scudo penale. Ma l'intenzione dell'azienda di tirarsi indietro rispetto agli impegni assunti. E anche oggi, in un'intervista, Conte torna a ribadire: "Per stanare il signor Mittal sulle sue reali intenzioni, gli ho offerto subito di reintrodurre lo scudo: mi ha risposto che se ne sarebbe andato comunque, perché il problema è industriale, non giudiziario".
Pertanto, "chi vuole reintrodurre lo scudo per levare un alibi a Mittal trascura il fatto che Mittal non lo usa, quell'alibi". Quindi, a questo punto, anche solo continuare a parlarne, indebolisce l'esecutivo "nella battaglia legale, alimenta inutili polemiche e ributta la palla dal campo di Mittal a quella del governo". In definitiva, "soltanto se Mittal cambiasse idea e venisse a dirci che rispetterà gli impegni previsti dal contratto potremmo valutare una nuova forma di scudo".
Il ministro Gualtieri
ArcelorMittal deve rispettare gli impegni presi, sia quelli industriali che ambientali. È la linea del titolare del Mef, secondo il quale allo stesso tempo lo Stato deve essere in grado di dare tutte le garanzie giuridiche amministrative e di politica industriale a sostegno di un momento congiunturale difficile senza mettere in discussione i patti.
Dunque, non vi è dubbio per il ministro che il governo debba "concorrere a una soluzione per il rilancio dell'Iva", ma la strada non può essere la nazionalizzazione, "è una pericolosa illusione". Mentre un intervento della Cassa depositi e prestiti "non va escluso dalla cassetta degli strumenti di cui disponiamo".
Partito democratico
Hanno presentato 140 emendamenti al decreto fiscale. Nessuna proposta di modifica, pero', prevede la reintroduzione dello scudo penale per ArcelorMittal. Una scelta che va nella direzione di non gettare ulteriore benzina sul fuoco, e non spaccare il governo nella fase di trattativa con l'azienda. Il Pd, pero', non ha mai nascosto la disponibilita' a dare il via linea a una misura ad hoc per ripristinare lo scudo penale, meglio se si tratta di una norma erga omnes e non specifica per l'ex Ilva. -
Movimento 5 stelle
I 5 stelle sono contrari allo scudo penale. Anche se inizia a emergere qualche distinguo interno. Nessun emendamento pentastellato sullo scudo penale è stato presentato al decreto fiscale e, per il momento, la linea resta quella dettata da Luigi Di Maio: "L'Italia deve farsi rispettare" e deve riportare al tavolo ArcelorMittal "non con il tema dello scudo penale, ma con il tema che hanno firmato un contratto e questo contratto va rispettato".
Posizione ribadita anche dal capogruppo vicario alla Camera, Francesco Silvestri: "Produrre fughe in avanti rischia di compromettere una soluzione positiva. Per questo motivo, le eventuali prese di posizione sullo scudo penale di esponenti pentastellati vanno considerate come personali e non impegnano in alcun modo il gruppo del Movimento".
Italia viva
Ripristinare, a partire dal 3 novembre 2019 e fino al termine dell'attuazione del piano ambientale, lo scudo penale per l'ex Ilva di Taranto. È quanto prevede l'emendamento al decreto fiscale depositato in commissione Finanze della Camera da Italia viva, a prima firma della deputata Raffaella Paita. Come già anticipato nei giorni scorsi, la proposta di modifica prevede che venga soppressa dal decreto riguardante le disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto la parte che si riferisce alla "responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario e dei soggetti da questo funzionalmente delegati" in materia ambientale e di tutela della salute e dell'incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro.
La norma si applica anche alle "condotte poste in essere dal 3 novembre 2019 alla data di scadenza del termine di attuazione del Piano ambientale" fatti salvi "i principi stabiliti dalla giurisprudenza costituzionale in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori". Inoltre, in un secondo emendamento, si chiede l'estensione dello stesso tipo di tutela alle tutte le imprese impegnate nelle procedure di risanamento Aia (Autorizzazioni integrate ambientali).
Leu
"Presentare emendamenti per reintrodurre lo scudo penale per ArcelorMittal vuol dire indebolire la posizione negoziale del Governo. Vanno bocciati senza se e senza ma", afferma Stefano Fassina di Leu -
Lega
Il partito di Matteo Salvini non ha dubbi: lo scudo penale va ripristinato. E la Lega è pronta a dare il suo contributo in tal senso. Per l'ex ministro dell'Interno, quindi, l'immunità penale va ripristinata.
Forza Italia
Il partito di Silvio Berlusconi ha già presentato al decreto fiscale un proprio emendamento per ripristinare lo scudo penale e togliere, così, "ogni possibile alibi alla multinazionale ArcelorMittal. Noi siamo pronti, vediamo cosa faranno i partiti che sostengono il governo", dice la capogruppo Mariastella Gelmini.
Fratelli d'Italia
Anche FdI ha presentato al decreto fiscale un emendamento sull'ex Ilva per ripristinare lo scudo penale ad ArcelorMittal. "Può essere un segnale di come la politica può salvare il salvabile su una situazione che non è stata gestita nel migliore dei modi", ha spiegato la leader Giorgia Meloni.