L'informativa di Giuseppe Conte alla Camera sul 'caso Fiber' e il testo della manovra che arriva in Parlamento. Questi i principali temi al centro del dibattito politico della prossima settimana.
A fare da corollario, la questione del memorandum Italia-Libia sui migranti, con l'informativa del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che si svolgerà il 6 novembre a Montecitorio, dopo l'avvio della richiesta da parte dell'Italia di una modifica dei contenuti dell'accordo, soprattutto sul fronte dei diritti umani, ma anche le nuove tensioni nella maggioranza dopo l'affondo di Matteo Renzi su tasse e premier.
Ottenuta la 'bollinatura' da parte della Ragioneria, la manovra è ora attesa alle Camere a inizio settimana. L'iter partira' dal Senato, mentre alla Camera avranno inizio già oggi le audizioni sul decreto fiscale.
Sempre in settimana non sono escluse nuove riunioni di maggioranza per limare alcune misure, soprattutto dopo le critiche e le perplessità espresse anche all'interno degli stessi alleati di governo sulla stretta alle auto aziendali e sulla cosiddetta plastic tax.
L'appuntamento segnato in rosso in agenda è però quello che attende il presidente del Consiglio davanti all'Aula di Montecitorio: martedì 5 novembre, alle 19, Conte svolgerà un'informativa in relazione al presunto conflitto di interessi connesso ad un incarico professionale assunto dal premier stesso precedentemente all'incarico di governo, il cosiddetto 'caso Fiber', sollevato la scorsa settimana dal Financial Times e cavalcato dal centrodestra, con la richiesta di chiarimenti.
Secondo il giornale della City, un fondo di investimenti sostenuto dal Vaticano al centro di una indagine su una caso di corruzione finanziaria sarebbe collegato a Conte. Tale collegamento, afferma il quotidiano finanziario britannico sulla base di alcuni documenti che afferma di aver visionato, potrebbe far avviare le indagini da parte del Segretariato di Stato del Vaticano, che è a sua oggetto di un'indagine interna su transazioni finanziarie sospette". Il premier, avevano fatto sapere fonti di Palazzo Chigi, "è tranquillissimo. Non esiste nessun conflitto di interesse" riguardante il presidente del Consiglio.
Il premier Conte, aggiunge il quotidiano britannico, "ebbe l'incarico di elaborare l'anno scorso un parere legale a favore della Fiber 4.0, un gruppo coinvolto nel controllo della Reselit, una compagnia di telecomunicazioni italiana. Il principale investitore della Fiber 4.0 era il fondo Athena Global Opportunities, finanziato interamente dalla segreteria di Stato vaticana". Un fondo, a sua volta, "di proprietà Raffaele Mincione, un finanziere italiano".
"L'origine del fondo di Mincione non fu mai dichiarata nella battaglia degli azionisti per il controllo della Retelit", scrive ancora il Financial Times, "ed era ignoto prima che la polizia vaticana a ottobre procedesse alla perquisizione degli uffici della Segreteria allo scopo di sequestrare documenti e computer" in merito ad un "affare intorno ad una proprietà di lusso a Londra trattato con Athena".
Il fondo di Mincione tuttavia non riuscì ad avere il controllo della Retelit, perché gli azionisti decisero di puntare sulla tedesca Shareholder Value Management e sulla compagnia di telecomunicazioni libica. È a questo punto che Mincione si sarebbe rivolto a Conte come esperto legale per cambiare il risultato del voto.
"Nella sua memoria datata 14 maggio 2018", continua il Financial Times, Conte scrisse che il voto degli azionisti "poteva essere annullato se Retelit fosse stata collocata sotto le regole del golden power, che permettono al governo italiano di bloccare il controllo straniero di compagnie considerati strategiche a a livello nazionale". Un passo che però non bastò alla Fiber 4.0 per cambiare l'esito del voto degli azionisti, afferma ancora il Financial Times. Mincione ha riferito al quotidiano britannico di non aver mai incontrato di persona l'attuale premier.