Il futuro della politica in Italia si snoda verso due possibili scenari. L'analisi del report mensile Luiss di ottobre prospetta che l'esperienza del governo possa durare fino al 2020-2021, superato quello scoglio la legislatura potrebbe durare fino a scadenza naturale, nel 2023, cogliendo l'occasione di eleggere il prossimo presidente della Repubblica.
In una lunga analisi elaborata da Lorenzo Castellani e Davide Angelucci, il direttore della Luiss School of Government Giovanni Orsina spiega la centralità della politica italiana in questa fase per almeno tre motivi: "in Italia la crisi dell'establishment politico, ora evidente in molte democrazie avanzate, è iniziata un quarto di secolo fa. Questo significa che il paese è più avanti sulla strada del malessere democratico - è un laboratorio. In secondo luogo, l'Italia è il primo paese all'interno del nucleo storico della comunità europea che sarà governato da partiti anti-establishment. Terzo, la sua politica rappresenta la più grande minaccia alla stabilità, o forse persino all'esistenza della moneta comune europea".
Quanto durerà il governo?
È la domanda che si fa il report mensile. "In questa fase è molto difficile prevedere la durata del governo. Esistono due scenari sul tavolo". Basandosi sui sondaggi, si nota una crescita del partito guidato da Matteo Renzi e un calo del M5s, se questo trend proseguisse "potremmo avere elezioni anticipate nel 2020 o 2021. Se ciò non accade, è possibile che il governo duri fino al 2023, sfruttando l'opportunità di eleggere il prossimo Presidente della Repubblica".
Ovviamente ci sono alcune variabili fondamentali come "la politica europea e l'economia internazionale. Se a Bruxelles prevalesse 'una più o meno simile' strategia di politica economica e fiscale, la vita del governo diventerebbe più complicata. Lo spazio di manovra per attuare politiche di crescita e sociali sarebbero ridotte. In questo caso, i leader politici potrebbero preferire mettere fine all'esperimento e tornare al voto". Il motivo è semplice: "Un governo con una debole legittimità in balia della stagnazione economica potrebbe essere considerato dannoso per la credibilità della politica da parte dei partiti che lo supportano".