Silvio Berlusconi ha dato indicazione affinché Forza Italia si esprima con l'astensione nei Consigli regionali chiamati a discutere la proposta di referendum abrogativo della parte proporzionale del Rosatellum bis lanciata dalla Lega. È quanto ha confermato il deputato di FI, Sestino Giacomoni, che ha la responsabilità su tutti i coordinatori regionali di partito.
"Su input del presidente Berlusconi ho inviato questo messaggio, invitando tutti all'astensione perché non vogliamo spaccare la coalizione", spiega Giacomoni, contattato al telefono. "Il presidente già aveva espresso le sue perplessità ma voleva attendere il parere dei tecnici", sostiene, "e i tecnici ci hanno spiegato che, oltre ai dubbi sulla sua costituzionalità, la proposta della Lega non garantisce la governabilità. Se mai dovessimo prendere il 41%, come coalizione di centrodestra, i collegi uninominali secchi non ci garantiscono la governabilità".
"Siamo pronti a fare una proposta unitaria del centrodestra per cambiare la legge elettorale ma non con l'accetta del referendum, non possiamo avallare un errore tecnico: quindi è stata presa questa decisione. Forza Italia è indispensabile, il polo sovranista non può governare il Paese da solo. Mi sembra che Matteo Salvini lo abbia capito".
La proposta di referendum per essere esaminata dalla Cassazione l'anno prossimo deve essere approvata da cinque consigli regionali a maggioranza assoluta entro il 30 settembre. Il mancato accordo nel centrodestra ha finora congelato o rinviato la discussione in quelle Regioni, come Basilicata, dove la Lega e 'Cambiamo' di Giovanni Toti non hanno l'autosufficienza per approvarla nei consigli regionali. In Sardegna la discussione è slittata di un giorno e, al di la' delle motivazioni ufficiali, lo slittamento potrebbe rivelare qualche crepa nella maggioranza di centrodestra e sardista: non tutti i partiti della coalizione, specie i piu' piccoli, avrebbero interesse a una svolta maggioritaria
Oggi è stata bocciata in commissione in Liguria mentre domani dovrebbe approdare in Aula in Lombardia. In Piemonte il presidente di FI Alberto Cirio si è dichiarato a favore; mentre in Consiglio finora sono state esaminate solo le pregiudiziali. La discussione sulla proposta è iniziata anche in Consiglio regionale Veneto.
Nella serata di ier è arrivato anche il commento di Luigi Di Maio: "È incredibile che l'unica iniziativa congiunta fatta da alcune Regioni sia per un referendum sulla legge elettorale". Il capo politico del M5S ha definito "allucinante, a volte, il dibattito domestico" sottolineato che "i cittadini hanno tante esigenze ma nessuno vuole discutere di legge elettorale".