Ore decisive per la formazione dell'esecutivo giallorosso. Giuseppe Conte ha concluso le consultazioni e ora è al lavoro su programma e squadra di governo. Il presidente del Consiglio incaricato ha convocato i capigruppo di Pd e M5s alle 17.00 a Palazzo Chigi, si apprende da fonti parlamentari, e dovrebbe salire al Colle tra domani e dopodomani per sciogliere la riserva.
Nelle scorse ore il capo politico M5s, Luigi Di Maio, si è incontrato con i suoi ministri e sottosegretari, rivendicando quanto fatto nei 14 mesi di coabitazione con la Lega, mentre dalle 13 il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha riunito al Nazareno la cabina di regia dem. Nelle prossime ore dovrebbe esserci un nuovo incontro tra le delegazioni dei due partiti. L'ultima parola spetterà pero agli iscritti a Rousseau, che si esprimeranno domani sull'alleanza con il Pd e il cui parere rimane "determinante", ha sottolineato Di Maio, che intanto è stato rimproverato dal garante Beppe Grillo per l'atteggiamento mostrato nel corso delle trattative.
Il comico genovese si affida al 'suo Neurologo', la formula con la quale dal suo blog spesso fa il punto della situazione. E stavolta lo fa con una scelta di campo forse decisiva, offrendo l'interpretazione autentica di quell'appello a cogliere la "occasione unica" rappresentata dal lavorio sul nuovo governo.
Il garante si schiera con Conte
Disco verde, per quanto ruvidamente modulato, allora, per Nicola Zingaretti visto che "pur dal suo ottusismo Zinga rispondeva ad una delle tre teste che parlavano nel messaggio: 'mai dire mai Beppe'. "Tre teste, sì una - conferma il garante M5s nel suo scritto - rivolta a Luigi, incazzata ed ancora stupefatta per l'incapacità - affonda il colpo - a cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose. Con i punti che raddoppiano - è la stoccata - come alla Standa".
"L'altra a tutto il mondo, che sa soltanto spettegolare malignamente, trattenuto dalla serra mediatica. Che Beppe trafora elevandosi a contenere tutti gli umori presenti, su, su fino alla stratosfera della mente collettiva. Una terza mente incorporava la stanchezza di Conte", e qui Grillo domanda "ma perché Conte è stanco? È l'unico - avverte - che ha una casa dove andare, che possiede un filo conduttore interiore: una persona eccezionale - è la 'bollinatura' che arriva da Grillo al presidente del Consiglio incaricato - perché capace di rimanere normale, non sono tantissimi".
"Rousseau è determinante"
Di Maio nel frattempo ha ribadito ai suoi la crucialità del verdetto di Rousseau. "È una non notizia, è ovvio che il Movimento si attiene a Rousseau. Se si pensa che la piattaforma non ha valore, è perchè non si conosce il M5s. È determinante" è il ragionamento, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, che avrebbe fatto il vicepremier ai suoi. "Il quesito è chiaro. Se i votanti daranno il via libera, bene. Altrimenti si rimette tutto in discussione", avrebbe aggiunto Di Maio. "Rispetto il meccanismo di tutti e quindi anche quelli del M5s", è la reazione del senatore del Pd Andrea Marcucci.