La stagione politica con la Lega è finita. Quanto a un Conte bis, bisogna pensare ai programmi e non alle persone: queste ultime al momento sono secondarie. Il presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte, è arrivato a Biarritz per partecipare al G7 e, forte dell'appoggio del M5s che lo vuole ancora leader di una nuova coalizione di governo e dell'abbraccio Ue, ha ripreso la parola in pubblico quattro giorni dopo aver pronunciato la sua arringa in Senato contro il leader della Lega, Matteo Salvini, ed essersi dimesso.
Ad attenderlo nella cittadina francese, un'atmosfera molto calorosa. I leader europei con i quali si è intrattenuto in una riunione preparatoria lo hanno dimostrato chiaramente: in primis, il padrone di casa, il presidente francese Emmanuel Macron, così come la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che, nonostante il rigore dei protocolli dei vertici fra i grandi, a quanto si apprende, lo avrebbe addirittura abbracciato.
E in mattinata era stato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, a elogiarlo in conferenza stampa: Conte "è stato uno dei migliori esempi di lealtà in Europa. è sempre difficile difendere gli interessi nazionali e trovare soluzioni europee ma su di lui posso dire soltanto cose positive". Parole che indicano da parte delle cancellerie europee affetto per Conte, che sta incassando una considerazione guadagnata sul campo in questi 14 mesi di governo.
Come viene sottolineato da chi ha avuto modo di condividere quello che succede dietro le quinte al vertice, lo ha dimostrato anche l'atmosfera di grande collaborazione riscontrata durante la riunione preparatoria europea sui temi in agenda, in particolare in materia di politica estera.
E lui per primo ha rivendicato quanto fatto: parlando ai giornalisti, non ha rinnegato l'esperienza politica insieme alla Lega ma ha ribadito che per lui "quella stagione è chiusa e non si potrà riaprire per nessuna ragione". Quanto all'ipotesi di un Conte bis, ha evitato di entrare nel merito, sottolineando che "non è questione di persone ma di programmi".
D'altra parte, si è augurato che "i leader che stanno lavorando per dare una prospettiva al Paese lavorino intensamente e bene". Per poi sottolineare come alcuni temi sia stato lui stesso a indicarli nel discorso al Senato, in nome di quella "esperienza diretta di governo" maturata.
E di nuovo, parlando delle questioni sul tavolo del G7, ha ricordato che si tratta di "temi molto importanti" che ha coltivato "molto intensamente in questi 14 mesi di governo": cambiamenti climatici, disuguaglianze, commercio e principali crisi geopolitiche. Conte è arrivato in Europa forte dell'appoggio del M5s che non ha mancato in queste ore di ricordare di essere il primo partito uscito dalle urne dello scorso marzo 2018 e che è pronto a dare le carte con chi vorrà stare al programma che il Movimento si è prefissato.
Obiettivi da mettere sul tavolo prima di ogni altra questione, anche se Luigi Di Maio ieri sera ha posto a Nicola Zingaretti, secondo quanto è emerso dalla cena fra i due, l'aut aut sul nome di Conte. Il premier così è arrivato in Europa non solo da dimissionario ma anche da 'campione' per M5s, come continuano a sottolineare i pentastellati, convinti che Conte abbia 'asfaltato' da politico, e non solo da avvocato, il ministro dell'Interno e leader della Lega Salvini in Senato il 20 agosto.