Le condizioni di Marco Minniti per un accordo tra Pd e M5s

alberto ferrigolo
 Minniti, ministro degli Interni
"L'arbitro della crisi è il presidente della Repubblica, e lui valuterà. Se riterrà che ci sono le condizioni non per un accordo di basso profilo, tra due perdenti, ma per un accordo più ampio, di legislatura, il Pd ha il dovere di valutarlo nella maniera più aperta possibile, manifestando un senso forte di responsabilità, che d'altro canto è scritto nel DNA del partito". "Se mettiamo le cose in ordine comprendiamo che non c'è un destino già scritto, e rendiamo evidente che, se si parla con un linguaggio di verità al popolo italiano, la partita non solo non è perduta, ma si può giocare con giuste possibilità di poterla anche vincere"."Se c'è una partita democratica, di modello democratico, in discussione, l'opposizione non deve dimostrare nemmeno per un attimo di avere paura del voto. Se di fronte a una sfida democratica uno si dimostra impaurito nel rapporto con il popolo rischia di non farcela. Per questo bisogna escludere categoricamente qualunque scorciatoia, qualunque idea di resistenza parlamentare, cioè ci chiudiamo nell'aula del Parlamento e ignoriamo il Paese, perché quello sarebbe vento nelle vele dei nazionalpopulisti. Quindi nessuna scorciatoia, nessun sotterfugio. Salvini non è imbattibile, perché non penso che abbia con sé la maggioranza degli italiani. Se viene messa chiaramente la posta in gioco in palio, si può rovesciare il meccanismo. Salvini ha detto che vuole un referendum sulla sua persona, e l'Italia non ha mai premiato i referendum sulle singole persone".Marco Minniti durante la trasmissione Circo Massimo su Radio Capital
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