"Se c'è un motivo per cui io mi rimetto in campo è perché non mi guarderei allo specchio se lasciassi un paese nelle mani di chi istiga ad avere paura degli altri". Così Matteo Renzi parlando alla Festa dell'Unità di Santomato, a Pistoia. "Però per farlo bisogna che nei prossimi mesi si sia molto chiari: da noi le battaglie si sono perse perché innanzitutto si aveva in casa chi giocava contro. Questo non può essere replicato".
Ieri Zingaretti aveva fatto un appello all'unità del Partito. Rivolgendosi a Renzi ha detto: "Sei una risorsa, non permettere che tornino quelli che hanno vinto il 4 marzo". Un appello che Renzi sembra non aver colto: sempre da Santomato, dove parla praticamente in contemporanea al segretario, l'ex premier rimarca che "perfino ieri qualche altissimo dirigente del Pd ha fatto una intervista per pigliarsela con me", un riferimento al tesoriere Luigi Zanda.
"Di fronte allo sfascio la si vuole abbozzare di continuare ad attaccare il Matteo sbagliato? Perché fa ridere i polli", aggiunge Renzi. "Ho vinto due volte le primarie e per due volte ho dovuto dimettermi per problemi interni", ricorda inoltre Renzi che sembra farsi minaccioso quando dice: "Dal 18 al 20 ottobre alla Leopolda si tirano le somme su tutto, perché non è possibile continuare a fare polemiche interne". Parole che lasciano immaginare uno 'strappo' dal partito.