Ai suoi interlocutori il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, continua a rivendicare la validità del suo metodo sul tema dell'autonomia differenziata. Il fatto di aver lavorato due giorni fa a lungo sul dossier, anche con i ministri Erika Stefani e Marco Bussetti. Per poi portare sul tavolo del vertice di governo i risultati di quel lavoro che a palazzo Chigi sottolineano si stato condiviso pienamente dagli esponenti della Lega.
Il premier in ogni caso non risponde ai governatori Luca Zaia e Attilio Fontana che lo tirano in ballo, lo accusano di essere stato coinvolto in una 'cialtronata'. Nella sede del governo si ribadisce però che quelle critiche sono incomprensibili, che il clima a palazzo Chigi è stato collaborativo. Ed è proprio collaborazione che il presidente del Consiglio chiederà nei prossimi giorni agli alleati di governo. Per portare avanti il programma per il bene del Paese. Tenendosi distante dalle polemiche. E anche dagli affondi di Matteo Salvini che non ha gradito la difesa a spada tratta fatta dal presidente del Consiglio nei confronti della sua squadra.
L'obiettivo di Conte è quello di concentrarsi sui dossier sul tavolo, evitando di dare la sponda a pretesti per rompere oppure ad attacchi che a suo dire vengono indirizzati senza entrare nel merito. Il premier insomma rivendica di essere trasparente. Già nella lettera a 'Repubblica' aveva spiegato di volersi sottrarre ad operazioni opache. Lo scopo è quello di focalizzare l'attenzione sulle cose da fare, nella consapevolezza che una crisi di governo non verrebbe capita dagli italiani. Ma dovrà essere proprio il premier a tentare di ricucire con la Lega, magari al vertice di lunedì in programma sull'autonomia.
I sospetti dei Cinque stelle
Nei giorni scorsi a Milano Conte aveva avuto l'occasione per parlarne con il governatore della Regione Lombardia, Fontana. "Abbiamo approfondito il tema, sembra preparato ma mi ha deluso", ha spiegato quest'ultimo. Un'amarezza che non viene compresa a palazzo Chigi, mentre nel Movimento 5 stelle c'è il sospetto che Salvini voglia alzare l'asticella o cercare un 'casus belli' proprio per rompere prima che si chiuda la finestra del voto anticipato.
Il premier poi preparera' l'informativa al Senato - si terrà il 24 luglio - sul caso dei presunti finanziamenti russi al partito di via Bellerio. "Stiamo aspettando di capire cosa verrà a dire", dice un 'big' della Lega. Ma l'intenzione sarebbe quello di confermare la fiducia nel suo vicepremier. Le tensioni nella maggioranza però restano mentre Di Maio - oggi è stato in Trentino dove ha visto gli attivisti locali e ha annunciato l'assemblea degli iscritti per il 25 luglio - tende la mano a Salvini: "Vale la pena andare avanti perché abbiamo degli obiettivi da raggiungere, lo dico a tutti nel governo. non lasciamo che chi ci vuole buttare giù, ci riesca". Per la Lega, però, il Movimento 5 stelle è spaccato. "Il problema - osservano fonti parlamentari - non è lui, ma la base movimentista che frena".