Non c’è solo il sottosegretario grillino alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora ad accusare il vicepremier leghista Matteo Salvini di “sessismo”. La Repubblica oggi in edicola insiste e passa a intervistare Maria Elena Boschi, deputata Pd, ex responsabile del dipartimento Pari Opportunità nel governo Gentiloni e già ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parlamento nel governo Renzi, che si chiede: “Quando il leghista agitava bambole di gomma, i grillini dov’erano?”.
Nel seguito della polemica scoppiata martedì con l’intervista di Spadafora a la Repubblica, Maria Elena Boschi aggiunge e rilancia: “Salvini non può chiedere a Spadafora di dimettersi, perché sul sessismo della Lega Spadafora dice la verità. Mi chiedo però dove fossero i Cinque Stelle quando, durante la campagna elettorale, Salvini esponeva bambole di gomma, paragonandole alle sue avversarie politiche. Però un dato è certo: il linguaggio violento e discriminatorio nei confronti delle donne, può scatenare atti violenti. È già successo”.
Quindi l’ex responsabile del dipartimento Pari Opportunità nel governo Gentiloni condivide toni e argomenti dell’attacco di Spadafora a Salvini perché “è la realtà” dei fatti. “Ed è quello che noi, assai prima dei Cinque Stelle, denunciamo e combattiamo da tempo. Salvini ha grosse responsabilità su questo fronte, a cominciare dal fatto che non espelle dai suoi social gli odiatori delle donne. Però questo modo di procedere mi sembra ipocrita”. Nel senso, spiega la Boschi, che “Spadafora accusa Matteo Salvini di sessismo ma poi i Cinque Stelle continuano a governare con la Lega. Ma il tema vero sono i centri antiviolenza”.
Qui l’intervista cambia registro perché la giornalista chiede conto alla Boschi delle accuse che Spadafora rivolge alla sua gestione delle Pari opportunità, in particolare sul fatto che “undici milioni del budget dedicati ai centri sono stati spesi per altre finalità”. Corrisponde al vero? Boschi definisce le accuse “bugie”. Secondo la deputata Pd, quei fondi “non erano destinati fin dall’inizio alla gestione dei centri, ma facevano parte di uno stanziamento aggiuntivo da utilizzare in misure di contrasto alla violenza” e sono stati spesi, “con progetti vaglia ti dalla Corte dei Conti, dalle strutture che ‘curano’ gli uomini maltrattanti, alle donne migranti, alle campagne contro la violenza di genere nelle scuole”.
Resta un’ultima domanda da porre all’ex ministra: Spadafora accusa Salvini di aver peggiorato le condizioni delle migranti vittime di violenza, lei cosa ne pensa? Risposta di Boschi: “Nel piano antiviolenza del triennio erano previste interventi mirati. La cui gestione spettava al ministero dell’Interno. Ma Salvini ha affermato di non volerci investire un euro”. La Boschi si chiede poi perché Lega e 5Stelle “continuano a governare insieme” e anche: perché “le parlamentari e i parlamentari M5s non si scherano contro il sessismo della Lega?”
Sulle stesse colonne Stfano Bartezzaghi passa in rassegna gli episodi in cui c’è un contenuto di odio dietro le parole pronunciate nel discorso politico in un articolo dal titolo, “Non solo parolacce: Così l’insulto costruisce il lessico populista”.