Matteo Salvini ha scelto una ex direttrice ed educatrice di comunità come nuovo ministro della Famiglia e disabilità. Legata al segretario leghista anche da un rapporto di amicizia personale, Alessandra Locatelli, la 42enne comasca che prenderà il posto di Lorenzo Fontana, passato agli Affari europei, è una leghista doc, militante del Carroccio dal 1993. Al partito di via Bellerio, Locatelli si è avvicinata fin dai tempi di Gianfranco Miglio, ideologo, prima della lite con Umberto Bossi, e 'anima' del partito nel Comasco, suo territorio di origine e di residenza.
Nella Lega di Bossi, passata poi a Roberto Maroni e Matteo Salvini, il nuovo ministro ha percorso tutti i gradini tradizionali: ha militato nei Giovani, diventando poi segretaria cittadina nel 2016, dopo il periodo di commissariamento guidato da Eugenio Zoffili.
Prima di diventare assessore alla Politiche sociali e vice sindaco di Como nel 2017, incarico che tuttora ricopre, ha avuto esperienze professionali nel sociale: è stata prima educatrice e poi responsabile di una comunità per disabili Anffas Onlus, a Como. Il 4 marzo 2018 l'elezione alla Camera dei deputati.
Senza figli e, al momento, single, Locatelli, nella sua attività di assessore a Como, si è fatta notare per la battaglia contro il centro migranti di via Regina, condotta insieme al sottosegretario canturino all'Interno, Nicola Molteni (che ha portato alla chiusura del centro). E per quella contro i "bivacchi" di mendicanti e clochard in città.
Laureata in Sociologia all'Universita' di Milano Bicocca, ha avuto esperienze nel campo della disabilità, del volontariato e dei minori (associazione sportiva per disabili Osha di Como, piccolo Cottolengo don Orione di Tortona, tra gli altri). Tra le sue esperienze anche volontariato all'estero nelle missioni dell'Opera di don Guanella di Como, in Nigeria, e nella Repubblica democratica del Congo. Ha ricoperto, come ultima esperienza professionale, il ruolo di responsabile di struttura in una comunità alloggio di Como per disabili con insufficienza mentale grave.