Forte di due successi ottenuti in rapida successione, come le Olimpiadi invernali del 2026 a Cortina e il riconoscimento al Prosecco di essere un Patrimonio dell’umanità targato Unesco, il governatore del Veneto Luca Zaia guarda, fiducioso, al traguardo dell’Autonomia regionale. Perché il suo mantra è: “Solo i pessimisti non fanno fortuna”.
Autonomia vera e non finta. E per questo dice sin da ora che “non firmerò mai un accordo al ribasso”. “Ma finalmente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avocato a sé il dossier (…) e questo mi fa ben sperare” dice il governatore veneto in un’ intervista a La Stampa di Torino.
Nel riporre la sua fiducia nel premier Conte, però Zaia si augura che “la proposta no prenda una piega imbarazzante” e a tale proposito invia un messaggio agli alleati di governo, i 5Stelle: “I cittadini guardano e ci giudicano”. E lancia loro anche un appello: “Approfittate, anzi approfittiamo dell’opportunità che la storia ci sta servendo su un piatto d’argento”.
Ovvero? Secondo il governatore se si riesce a introdurre in Italia l’autonomia, “sarà veramente un fatto storico”. Perché, racconta, “noi veneti ci siamo inventati il referendum facendo una legge nel 2014. Il governo Renzi l’ha impugnata e la Corte Costituzionale mi ha dato ragione nel luglio del 2015. Ho fatto una legge imponendo un quorum, dicendo ai veneti: “Se volete l’autonomia andate a votare”. Si sono recati alle urne due milioni e trecentomila cittadini. Ora ci sono undici Regioni che hanno chiesto l’autonomia, altri cinque già ce l’hanno. Questo è un Paese che sta cambiando pelle, che vuole abbandonare il Medioevo. Tutti i Paesi moderni hanno l’autonomia regionale ed è lì che i nostri giovani emigrano”.
I grillini sono cauti, tirano il freno a mano, temono che l’autonomia possa andare a discapito del Sud rispetto al Nord. E con molta probabilità il Veneto non riuscirà a ottenere tutte e 23 l competenze esclusive che rivendica dallo Stato. A quest’obiezione Zaia risponde che gli dispiace che “si voglia far passare la nostra proposta come se ci fosse la volontà di produrre uno scontro tra Nord e Sud. Non è vero che l’autonomia è dei ricchi settentrionali”.
Un esempio? Il voto alle Europee risponde Zaia, che aggiunge: “Secondo le lei la Lega sarebbe cresciuta così tanto nel Mezzogiorno se la nostra proposta fosse stata percepita come in questa chiave? Io trovo immorale che ci siano cittadini del Sud che devono fare le valigie per andarsi a curare al Nord. L’Italia di serie A e di serie B c’è già. L’unica soluzione è l’autonomia che responsabilizza chi governa e dà in mano ai cittadini il controllo dei propri governanti. È mai possibile che nel Veneto non ci sia un solo comune in dissesto finanziario mentre al Sud ce n’è uno su due, come succede in Calabria. E questo parità di erogazione”.