È scontro aperto tra Virginia Raggi e Nicola Zingaretti sulla gestione della crisi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che ha investito Roma da alcune settimane. Oggi la giornata è stata scandita dalle accuse di lentezza da parte del sindaco M5s nei confronti della Regione Lazio nell'emanare l'ordinanza, concordata ieri con il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, che potrebbe aiutare la Capitale a smaltire negli altri impianti del Lazio le 600 tonnellate di rifiuti che attualmente la città non riesce a lavorare.
Il governatore del Lazio e segretario Pd ha replicato che l'ordinanza verrà firmata e il sindaco dovrebbe "vergognarsi" perché ha "ridotto la città più bella del mondo in un disastro". La prima cittadina ha ribattuto, a sua volta, che "Zingaretti come sempre scappa, aspetto l'ordinanza, sperando di non trovare trappole o tranelli da vecchia politica".
Il provvedimento della Regione Lazio, a quanto filtra, conterrà soprattutto la certezza che tutti gli impianti Tmb, i termovalorizzatori e i siti di smaltimento del Lazio vengano utilizzati al massimo della loro potenza, cosa che oggi non sempre accade. Le strutture indicate saranno quelle di Aprilia, Frosinone, Castelforte, Pomezia e Viterbo.
Il testo dovrebbe garantire ad Ama, la partecipata del Campidoglio, la certezza di riuscire a dirottate nelle strutture regionali i sacchetti di indifferenziata che ora restano ad accatastarsi fuori dai cassonetti. L'azienda dovrà stringere accordi con i singoli operatori dei vari impianti prima di iniziare i conferimenti. Nel testo la Regione chiederà ad Ama anche l'impegno a dotarsi di mezzi di trasporto e strutture - come siti di tasferenza e trasbordo, e impianti Tmb mobili - in modo tale da disporre di strumenti adeguati per fronteggiare le cicliche crisi che interessano la città.
Alla base delle difficoltà di raccolta e smaltimento c'è un ciclo dei rifiuti fragile e non autosufficiente. Roma tratta le circa 3 mila tonnellate giornaliere di indifferenziato in appena 3 impianti. Da inizio giugno fino a metà settembre, pero', i 2 Tmb di Malagrotta - di proprietà del Consorzio che fa capo dallo storico 're della mondezza' romana Manlio Cerroni e oggi gestito da un commissario nominato dal tribunale - saranno oggetto di manutenzione, accogliendo cosi' circa 500 tonnellate in meno di rifiuti al giorno rispetto alla consueta media di 1.250. A complicare il quadro anche il termine il prossimo 31 luglio dell'accordo tra Lazio e Abruzzo per il conferimento fuori Regione di una parte dell'indifferenziato.