Lunga riunione per i gruppi M5s di Camera e Senato, in assemblea, per la prima volta, senza gli staff della comunicazione. Su richiesta di 15 parlamentari, infatti, hanno lasciato la sala di Montecitorio.
Presente, per la prima volta da quando è stato eletto presidente della Camera, anche Roberto Fico, che interviene subito sull'ordine dei lavori per spiegare che se si parlerà di governo lascerà la riunione per farvi ritorno quando si discuterà di M5s.
Luigi Di Maio tiene duro sul voto chiesto online agli iscritti, anche se in assemblea non manca chi, come la deputata Emanuela Corda, gli chiede di rinunciarvi perché ha tutta la fiducia dell'assemblea.
"Ho chiesto" agli iscritti di pronunciarsi "perché anche io ho una dignità e negli ultimi due giorni mi sono sentito dire di tutto", ha spiegato Di Maio. "A me non me ne frega nulla della poltrona. Non sto attaccato al ruolo di capo politico, ci ho sempre messo la faccia e continuerò a mettercela. Molti pensano sia bello stare in prima linea, ma il punto è che quando va tutto bene e vinciamo il merito è di tutti, giustamente, il problema è che se si perde prendo schiaffi solo io", ha aggiunto. "Se domani vengo riconfermato non restiamo fermi, dobbiamo cambiare delle cose. Dobbiamo avviare una nuova organizzazione. Il M5s non perde mai, o vince o impara, io la vedo così, questa è la nostra storia e da qui dobbiamo ripartire", ha rimarcato ancora Di Maio.
"Il problema non è Luigi, ma siamo tutti e dobbiamo lavorare insieme. Serve più lavoro sul territorio", ha sottolineato Roberto Fico che per questo considererebbe, di fatto, superflua la votazione online. "E' da vecchia politica mettere in discussione il capo politico dopo una sconfitta dopo le prime elezioni", ha aggiunto in un passaggio del suo intervento. "Vogliamo provare a diventare un partito politico classico oppure vogliamo provare a fare il Movimento 5 stelle, che è molto più difficile? Non ho soluzioni, penso che dobbiamo trovare una via", ha dunque esortato Fico.
Alla riunione anche Alessandro Di Battista che si è rivolto a Di Maio: "Luigi ti chiedo scusa per non aver fatto abbastanza in questi mesi per aiutarti". Anche il senatore Gianluigi Paragone, dopo la sua intervista, si rivolge a Di Maio e, secondo quanto riferito, dice: "sono stato frainteso, hai ancora fiduci in me?". Su Facebook, Davide Casaleggio, prende posizione sulla scelta di Di Maio di rimettere il mandato alla decisione degli iscritti su Rousseau: "Dimostra non solo grande coraggio ma anche coerenza con i principi del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio".