Lega primo "partito al Nord e al Sud" e Matteo Salvini si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Senza fare il 'piangina' - come si dice nella 'sua' Milano - e forte del risultato delle Europee, il segretario leghista abbandona la modalità 'zen' delle ultime settimane. E, in conferenza stampa in via Bellerio, denuncia gli "attacchi quotidiani e vergognosi" subiti negli "ultimi mesi di battaglia ad armi impari, contro tutto e contro tutti".
Malgrado ciò garantisce che non eèminimamente sua intenzione procedere a "regolamenti di conti", facendo leva sui maggiori consensi ottenuti. Né è sua intenzione usare il voto europeo, che lo proietta oltre il 34%, record storico di voti per il suo partito, per "chiedere anche solo mezza poltrona in più".
"Il mio obiettivo è di continuare a dare un buon governo agli italiani anche perché penso e spero che la somma dei due partiti superi il 50%", assicura. Ma il capo della Lega è altrettanto netto nel chiedere, a partire "da domani", una "accelerazione" nell'attuazione del programma di governo e nell'attuazione di tutti quei temi contenuti nel contratto di governo e "rimasti in sospeso", come, tra gli altri, l'autonomia, il decreto sicurezza, la "flat tax subito" e, se la Lega vincerà in Piemonte, anche la Tav Torino-Lione. Sul fronte europeo, è il "momento della responsabiltà".
"Milioni di italiani ci hanno dato una missione storica: riportare al centro del dibattito europeo il diritto al lavoro, alla salute, alla vita", sostiene Salvini, in una conferenza stampa iniziata col bacio al rosario e il ringraziamento a Maria che, da "lassù", "aiuta l'Italia" e, assicura, non e' stata evocata per un voto alla Lega ma per il "futuro dell'Europa".
Nella "nuova Europa" che vede Salvini "è un successo incredibile" per i sovranisti. "Non solo quello della Lega in Italia: Marine Le Pen è il primo partito in Francia, Nigel Farage è il primo partito in Gran Bretagna. E' il segno di un'Europa che cambia, si è stufata dell'Europa serva dei poteri forti". "Dobbiamo rivedere le regole e i vincoli dell'Unione europea", ribadisce.
Per il resto, in via Bellerio è una festa. Dopo la giornata coi figli e il Milan in tv, il capitano leghista arriva nella sede federale del partito intorno alle 23. Poco dopo la chiusura dei seggi, il primo messaggio: una foto con un cartello artigianale, scritto con pennarello ed evidenziatore: "Primo partito in Italia, grazie".
Arrivano le prime proiezioni dopo la mezzanotte e il clima si surriscalda nell'ufficio di Salvini, al primo piano della sede. I presenti aprono le finestre e, dal cortile, i cronisti intravedono i brindisi e sentono applausi e toni alti. Con Salvini ci sono i suoi vice Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana, Claudio Borghi e i fedelissimi, Andrea Paganella e Luca Morisi.
Tripudio quando nelle proiezioni la Lega supera il 30%. E sulla finestra del capitano appaiono tre trofei: un uovo di Pasqua del Milan, un soprammobile forchetta con 'infilzato' un canederlo e la statua del guerriero Alberto da Giussano, unico simbolo della 'vecchia' Lega mantenuto da Salvini.