Dopo un anno di traffici sottobanco e nella sostanziale indifferenza di chiunque, riemergono i 23 gigabyte di email sottratte alla Lega a febbraio del 2018, che sono finiti in un archivio esplorabile sul dark web, la rete anonima dietro cui si celano attivisti e mercati neri.
Il sito web, accessibile solo attraverso il browser per la navigazione anonima Tor, è comparso prima del 22 maggio, prima occasione in cui è stato visto online da Agi. La pagina consiste in un ironico collage di foto del ministro dell’Interno Matteo Salvini, sotto lo sguardo del presidente russo Vladimir Putin.
Sotto, la scritta “Leak Lega Nord and Minister of the Interior Matteo Salvini”, sia in inglese sia in russo, il che fa ipotizzare che dietro l’iniziativa si nascondano degli attivisti russofoni. Sotto le immagini compare il motore di ricerca vero e proprio, nel quale è possibile cercare un termine sia tra le mail sia tra i documenti allegati. L’archivio consiste nelle decine di migliaia di email sottratte dal collettivo di AnonPlus - legato al movimento di Anonymous - nella primavera dello scorso anno. All’epoca della pubblicazione del database (ottenuto dai sistemi informatici dei siti della Lega e di Salvini Premier) gli hacker scrissero su Twitter: "Prima trance del database scaricato non sono stati filtrati o controllati a voi l'onere e l'onore di farlo".
Suggerimento raccolto proprio in questi giorni, con la pubblicazione dell’intera collezione di comunicazioni in formato consultabile tramite parole chiave. Se infatti prima le informazioni erano disponibili ma difficilmente consultabili - data la mole di file non organizzati -, oggi cercare un termine al suo interno è facile quasi come fare una ricerca su Google.
L’intero database di email contiene anche le numerose comunicazioni inviate dai sostenitori del leader della Lega, compresi i documenti di identità forniti nelle richieste di accredito per gli eventi del partito e che potrebbero costituire un dato sensibile dal momento che ne rivelano l’identità politica. Tra gli allegati, anche il file utilizzato dall’organizzazione del partito per gestire l’agenda di impegni del vicepremier, all’epoca impegnato nella campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 4 marzo 2018.
Gestita da un’organizzazione internazionale dedita alla tutela di attivisti e giornalisti, la rete Tor consiste in migliaia di server sparsi in tutto il mondo, all’interno dei quali il traffico degli utenti viene protetto tecnologicamente. Utilizzato in particolare da attivisti e persone la cui libertà potrebbe essere minacciata, Tor consente anche la realizzazione di siti web di cui non è possibile conoscere né i visitatori né i gestori. Per questo potrebbe essere molto difficile individuare i responsabili dell’iniziativa.