Il governo va avanti "con responsabilità e chiarezza" sull'autonomia anche se, sul coinvolgimento del Parlamento, divergono le posizioni tra M5s e Lega. In attesa che il vertice politico della prossima settimana, annunciato da Matteo Salvini, sciolga il nodo delle intese con Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha messo un punto fermo mentre la Campania di Vincenzo De Luca ha formalizzato la richiesta di aprire la trattativa.
"E' un processo serio da portare avanti con molta responsabilità e molta chiarezza e determinazione per raggiungere un obiettivo sostenibile", ha affermato Conte, assente per motivi personali, e non politici, dalla riunione del Consiglio dei ministri in cui ieri sera la titolare agli Affari regionali Erika Stefani ha presentato le bozze delle intese. "Il Parlamento non può essere destinatario passivo di un progetto di riforma rivoluzionario", ha precisato il premier.
Fico: un ruolo centrale
Sull'argomento è intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico, a sottolineare come sia "importantissimo che il Parlamento abbia un ruolo centrale nella questione dell'autonomia differenziata". "Non può avere un ruolo marginale in un'attività così importante", ha sostenuto Fico. "Noi abbiamo nella nostra Costituzione l'equa distribuzione delle risorse. Da questo punto di vista non deve accadere niente".
Su questo è nuovamente intervenuta a rassicurare il ministro Stefani. "Sono delusa per le ricostruzioni sbagliate ma determinata ad andare avanti. Ogni allarmismo è del tutto infondato. Ribadiamo il nostro totale rispetto del percorso indicato dalla Costituzione, dei livelli essenziali delle prestazioni e dei bisogni di tutti i territori. Non toglieremo niente a nessuno. Preciso anche che un coinvolgimento condiviso del Parlamento ci sarà. Comprendo i timori per la novità ma non dobbiamo avere paura di cambiare per trovare le soluzioni migliori per risolvere problemi che oggi sono oggettivi", ha scandito il ministro leghista.
Il confronto nei prossimi giorni
Sul passaggio dei testi in Senato e alla Camera si aprirà nei prossimi giorni un confronto politico tra M5s e Lega. Al momento è in corso un'interlocuzione tra i due presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama e i rispettivi uffici sul metodo da seguire, non essendoci precedenti. Secondo quanto si apprende, l'obiettivo è l'individuazione di un iter comune tra i due rami del Parlamento. Le linea prevalente nei 5 stelle sarebbe quella di dare ai parlamentari la possibilità di esprimersi, non su un testo blindato, per esempio attraverso una mozione. Ma c'è anche l'ipotesi che il Parlamento si esprima con un atto di indirizzo. Dal fronte leghista, Salvini ha chiarito che considera importante il coinvolgimento del Parlamento ma che le intese, una volta firmate con i presidenti di Regioni, "non sono emendabili".