Sei anni fa lottavano contro gli sfratti, occupando le abitazioni che sarebbero dovute essere sgomberate formando una “barriera umana”, che poi altro non è che la traduzione in italiano del loro croato: Zivi Zid. I metodi per opporsi alla polizia, a quei tempi, erano piuttosto improvvisati: in questo video, uno dei primi caricati sul loro canale YouTube, i manifestanti lanciavano palle di neve agli agenti che cercavano di avvicinarsi a un’abitazione da pignorare.
Zivi Zid è uno dei tre partiti con cui il Movimento 5 Stelle sta dialogando per fondare un gruppo europeo in vista delle elezioni del prossimo maggio. “I croati di Zivi Zid – ha spiegato il leader dei Cinquestelle Luigi Di Maio al Fatto Quotidiano - sembrano quasi noi, con un leader nato nel 1990”. Questo leader, di quattro anni più giovane dello stesso Di Maio, si chiama Ivan Vilibor Sincic e nel 2011 aveva fondato “Alleanza per il cambiamento”, un gruppo di attivisti politici che si occupavano appunto di combattere gli sfratti e che nel 2014 avrebbero assunto il nome attuale, Zivi Zid. Da attivista a politico il passo è stato breve: prima la candidatura a presidente della Repubblica croata nel 2014 (terzo con il 16,4% dei voti), poi l’approdo in Parlamento, un anno più tardi. Seggio confermato anche nelle elezioni del 2016 convocate dopo la caduta del governo di Tim Oreskovic.
M5s e Zivi Zid, simili ma non troppo
Sul profilo Facebook di Sincic piovono i like verso i Cinquestelle: apprezzamenti social per il profilo ufficiale del Movimento e per la pagina di Di Maio, per quella di Di Battista e Roberto Fico, fino al “mi piace” a Beppe Grillo. Ma che cosa accomuna il M5S con il partito croato?
Zivi Zid, nel programma elettorale del 2016, affermava di non essere catalogabile né di destra né di sinistra, ma piuttosto come “umanista”. Il superamento delle categorie politiche è anche un cavallo di battaglia di Di Maio, come ricordato più volte dal suo leader. Tra i cardini dell’offerta politica del partito croato c’era anche l’ambientalismo: “La nostra missione è preservare il nostro pianeta dall’autodistruzione ecologica”, si legge, una posizione predicata a lungo dai grillini.
In materia economica, invece, ecco l’opposizione alla moneta unica verso la quale il Paese croato sembra oramai destinato. Su questo punto, però, arriva l’alt di Di Maio: “I croati non credono nell’euro mentre per noi non si esce dalla moneta unica”. Ma non sarà questo, sostiene il leader pentastellato, a frenare il dialogo che anzi li porterà a firmare insieme un manifesto “di dieci punti che verrà presentato a Roma a febbraio”.
Gli anti-abortisti polacchi e i liberali finlandesi
“Più partecipazione e più diritti sociali”, recita lo slogan del M5S che annuncia “l’Europa della democrazia diretta” che mette “al primo posto i bisogni dei cittadini”.
Un progetto che vedrà la collaborazione, oltre che dei croati di Zivi Zid, anche di finlandesi e polacchi. Questi ultimi sono gli esponenti di Kukiz‘15, il partito di destra (così l’ha definito il report Euroscope 2015 a cura del Sussex European Institute) fondato dalla rockstar Pawel Kukiz.
Kukiz ha 55 anni e un passato da attore, oltre che da cantante. Nel suo lungo curriculum artistico ci sono quattro album pubblicati e la lunga militanza nel gruppo chiamato Piersi, per i quali ha scritto il testo di Caluj Mnie, il loro successo che su YouTube ha raccolto nove milioni di visualizzazioni.
Poi, intorno al 2005, la svolta verso la politica: prima sostenendo Donald Tusk, poi virando sempre più a destra. Dopo l’attentato del 2016 a Nizza, Kukiz arrivò a proporre un referendum per chiedere ai cittadini polacchi se volessero accettare l’arrivo di migranti, ma già l’anno prima aveva manifestato alcune posizioni di chiusura nei confronti degli stranieri nel Paese, una miscela di paura e complottismo: “C’è forse un piano per sparpagliare i polacchi in giro per il mondo, mentre qui in Polonia vengono a vivere persone di altre nazionalità?”, domandava durante un comizio. Poco dopo il suo exploit alle elezioni presidenziali del febbraio 2015, quando Kukiz raccolse il 20,8% dei voti, molti svelarono anche le posizioni contro l’aborto del politico rocker polacco.
A stringere la mano al Movimento 5 Stelle c’è anche il gruppo finlandese Liike Nyt, che significa qualcosa come “Movimento Ora”: sono “liberisti”, ha spiegato Di Maio, ma soprattutto vedono di buon occhio la democrazia partecipata sulla falsariga di quanto propone il M5S con la sua piattaforma Rousseau. “Le decisioni che riguardano tutti noi vengono prese da una piccola cerchia di persone”, si legge sul sito di Liike Nyt, che per questo motivo vuole “creare una piattaforma per consentire il miglior processo decisionale”. Obiettivo? “Ascoltare coloro che finora non si sono interessati alla politica”. Tra i sei fondatori del movimento c’è Karoliina Kähönen, la giovane ragazza, con i capelli biondi, apparsa nella foto postata da Di Maio.