Il senatore del Movimento 5 stelle Matteo Mantero, vicino all'ala "ortodossa" di Roberto Fico, ha presentato una proposta di legge per la legalizzazione della cannabis e ha annunciato che, data la contrarietà dell'alleato di governo leghista, cercherà voti in Parlamento perché venga approvato.
Cosa prevede il testo
"Partendo, come base, dal lavoro fatto nella scorsa legislatura dall'intergruppo parlamentare, ho depositato in Senato un disegno di legge in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati", spiega Mantero, "in sostanza, quello che prevede il disegno di legge e che spero faccia partire un serio dibattito parlamentare è volto a:
- consentire, a determinate condizioni, la coltivazione della cannabis, in forma individuale (fino a 3 piante) o associata (fino a 30 persone e dopo comunicazione alla Prefettura)
- prevedere la liceità della detenzione di cannabis entro determinate quantità (15 grammi in casa e 5 grammi fuori), oltre a correggere la legge sulle infiorescenze, che ora vengono vendute nei cosiddetti "shop di cannabis light" per uso tecnico, prevedendone la possibilità di essere vendute per uso alimentare o erboristico (saranno soggette a tutti quei controlli dovuti e legati a quel tipo di attività) e innalzando la percentuale di thc che possono contenere fino all'1%
- disciplinare le condotte illecite prevedendo una differenziazione di pena in relazione alla tipologia delle sostanze (droghe pesanti, droghe leggere).
"Non tutti nella Lega sono così contrari"
"Il Parlamento può riacquisire la sua centralità e agire con una maggioranza diversa da quella di governo, senza ovviamente compromettere l'equilibrio dell'esecutivo", aggiunge Mantero a Radio Capital, "È vero che alcuni nella Lega, come il ministro Fontana o il vicepremier Salvini, si oppongono in maniera pregiudiziale a questa tematica senza probabilmente scendere nei dettagli, senza conoscerla così bene. Ma - assicura - non tutti i rappresentanti della Lega sono così contrari, molti colleghi con cui ho parlato la pensano diversamente".
"Il governo potrebbe lasciare l'attività legislativa al Parlamento su questa e altre tematiche, come l'eutanasia, e fare un passo indietro politicamente per far cominciare una discussione importante", auspica l'esponente M5s. Il tema "non è nel Contratto ma il Parlamento può andare avanti. Spero che ci sia l'intelligenza di capire quanto questa tematica avrebbe un impatto positivo, che non è marginale. Ci possono essere importanti risparmi per le casse dello Stato, e si possono trovare risorse per il vero contrasto alla criminalità organizzata e alle droghe che sono veramente pericolose. Di fatto chi si oppone a questa legalizzazione, o meglio depenalizzazione, fa un danno - accusa - alla salute pubblica e un enorme favore alla criminalità organizzata. Spero che il ministro dell'Interno, che è quello che deve contrastare la criminalità organizzata, ci faccia un ragionamento".