Di Maio e Di Battista guardano ai gilet gialli per combattere insieme la battaglia "per una nuova Europa che sta nascendo". Salvini al fronte sovranista che tra gli altri dovrebbe raccogliere, magari puntando sul polacco Kaczynski come "testa d'ariete", i francesi del Rassemblement di Le Pen, gli austriaci del Fpoe, i tedeschi dell'Afd, gli spagnoli di Vox (con uno sguardo al partito Russia Unita di Putin e all'ungherese Orban).
Un 25 percento per andare d’accordo
Orizzonti diversi in vista delle elezioni europee per i due azionisti di governo impegnati a mettere nero su bianco i provvedimenti su reddito di cittadinanza e quota cento e a trovare un accordo su vari temi, da quello sui migranti, a quello dei referendum (Lega e M5s stanno trattando sulla possibilità di inserire un quorum al 25%) mentre restano in stand by le partite su legittima difesa e autonomia.
Una certa freddezza
Salvini è freddo sull'endorsment del vicepremier pentastellato nei confronti dei manifestanti transalpini. Ribadisce solo di essere contro le politiche di Macron. "Sostegno ai cittadini perbene che protestano contro un presidente che governa contro il suo popolo - scrive in una nota - ma assoluta, ferma e totale condanna di ogni episodio di violenza". Di Maio e' piu' 'tranchant' e traccia un parallelo tra la storia dei gilet gialli e quella del Movimento: "E' lo stesso spirito - scrive in una lettera indirizzata ai gilet gialli -. Ho letto le vostre rivendicazioni, le vostre lamentele e mi ha colpito il fatto che il primo punto è proprio la democrazia diretta”.
Rousseau sia con voi
Da qui l'assist per mettere a disposizione “alcune funzioni del nostro sistema operativo Rousseau, per esempio call to action per organizzare gli eventi sul territorio o il sistema di voto per definire il programma elettorale e scegliere i candidati da presentare alle elezioni". La linea tracciata dal ministro dello Sviluppo e del Lavoro e decisa con Di Battista (i due stanno pensando ad una serie di iniziative da organizzare già la prossima settimana) e tutto lo staff della comunicazione raccoglie qualche mugugno tra i dissidenti pentastellati (domani ci sarà tra l'altro una riunione dei senatori con l'avvio di alcuni tavoli di lavoro per evitare ulteriori frizioni nel gruppo) che sottolineano come il Movimento agli albori proponeva raccolte di firme, petizioni "non violenza".
Isolati in Europa?
E anche tra i leghisti si osserva come la mossa di Di Maio sia solo propagandistica. "La verità - riflette un 'big' del partito di via Bellerio - è che non hanno ancora una collocazione e rischiano di restare all'angolo". Ma Di Maio rilancia: "Gilet gialli, non mollate! Il Movimento 5 Stelle è pronto a darvi il sostegno di cui avete bisogno. In Francia, come in Italia, la politica è diventata sorda alle esigenze dei cittadini che sono stati tenuti fuori dalle decisioni più importanti che riguardano il popolo”.
Macron non gradisce e promette il pugno di ferro
Intanto il governo francese prepara nuove norme contro i teppisti che alle manifestazioni commettono violenze e atti vandalici. Lo ha detto al telegiornale della sera il primo ministro francese Edouard Philippe: sarà creato un "dispositivo" che vieterà l'accesso alle manifestazioni in Francia di teppisti identificati. "Non possiamo accettare che alcune persone approfittino di queste manifestazioni per distruggere, bruciare", ha insistito il primo ministro. "A volte arrivano per distruggere, rubare, a volte per sfidare le istituzioni", ha spiegato Philippe. In pratica, si farà come "con gli hooligans negli stadi: furono identificati e fu vietato loro di partecipare a quelle manifestazioni, le partite".