Mentre dalla maggioranza emergono orientamenti diversi sulla questione dei migranti a bordo della Sea Watch, si apre un nuovo fronte tra Lega e M5s sul referendum propositivo senza quorum, tema molto caro ai pentastellati, che della democrazia diretta fanno una delle loro bandiere. In un'intervista al Tg3, il leader del Carroccio, Matteo Salvini, pur premettendo che "coinvolgere i cittadini è fondamentale" e che "la Svizzera è un modello", afferma che "un minimo di quorum bisogna metterlo, altrimenti qua si alzano in dieci la mattina e decidono cosa fare".
Fraccaro: "È nel contratto ma si esprima il Parlamento"
""Condivido con Salvini l'idea che la Svizzera sia un modello e che i cittadini vadano coinvolti sempre di più nei processi decisionali", ribatte il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, "a tal propositivo va ricordato che in Svizzera c'è il quorum zero e che anche il contratto di Governo prevede espressamente di cancellare il quorum, proprio per incentivare la partecipazione attiva". "Detto questo", prosegue Fraccaro, "sulle riforme costituzionali la centralità spetta al Parlamento e non al Governo. Saranno quindi le Camere, non il ministro Salvini né il ministro Fraccaro, a deliberare in merito al quorum per il referendum propositivo, con la consapevolezza che le riforme richiedono quanto meno il tentativo di costruire il maggior consenso possibile e di ascoltare tutti, soprattutto le opposizioni".
Casellati: "In discussione la democrazia rappresentativa"
Da questo punto di vista, il Pd condivide la posizione di Salvini ed è pronto, riporta Repubblica, a presentare 67 emendamenti. Preoccupata anche la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. "Gli strumenti di democrazia diretta ci sono già nel nostro ordinamento e hanno rappresentato un arricchimento straordinario per le nostre istituzioni. Penso alle stagioni referendarie e ai concreti 'passi in avanti' compiuti grazie alle scelte dei cittadini su grandi temi, a partire dai diritti civili", ha affermato in un'intervista al Corriere, "ma un referendum senza quorum, con la concorrenza tra proposte delle camere e proposte d'iniziativa popolare, mi sembra possa mettere in discussione il futuro della stessa democrazia rappresentativa".
A ribattere, sempre ai microfoni del Corriere, è lo stesso Fraccaro, il quale ribadisce che "saranno le Camere, non io né Salvini, a deliberare". "La Costituzione è di tutti, quindi le riforme costituzionali vanno fatte cercando il consenso più largo possibile ascoltando tutti, soprattutto le minoranze", ha sottolineato il ministro, "l'iniziativa legislativa popolare rafforzata stimolerà il Parlamento a legiferare in materie nelle quali gli equilibri delle maggioranze renderebbero difficile una decisione. Inoltre indurrà a trovare soluzioni supportate dal consenso popolare e a difenderle nel Paese. In definitiva rafforzerà la legittimazione delle decisioni parlamentari e favorirà una vera stabilità delle decisioni politiche".