L'Italia per ora non aderisce al patto globale sui migranti promosso dalle Nazioni Unite, che ne discuteranno in occasione della Conferenza di Marrakesh. Lo ha confermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Il Global Migration Compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini: riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all’esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera. A Marrakesh, quindi, il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato”, si legge in una nota del premier.
Salvini anticipa il premier. Ed è polemica
Ha suscitato qualche polemica che Conte sia stato anticipato da Matteo Salvini, che in Aula alla Camera aveva annunciato che il governo italiano non avrebbe firmato il Global compact e che sarebbe stato il Parlamento a decidere se aderire o meno al Trattato. Più tardi arriva anche la reazione del M5s, con il sottosegretario agli Esteri, Manlio di Stefano, che definisce "corretta la scelta del Governo che a Marrakech non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato dopo un approfondito dibattito". Pd e Leu, da parte loro, attaccano il titolare del Viminale, affermando che è lui il vero premier italiano, visto che detta la linea.
Per Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera, "il Global Compact va sottoscritto assolutamente. Non cadiamo nelle trappole dell'opposizione su un atto, tra l'altro, non vincolante". Lo scrive su facebook Giuseppe Brescia (M5s), presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera. "Abbiamo bisogno di una gestione globale dell'immigrazione. L'Europa ha fallito e ha lasciato da soli i singoli Stati. Ora che facciamo? Rifiutiamo un tentativo piu' ambizioso?", prosegue Brescia, "non vedo perché non si debbano valutare ora attentamente le proposte del Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare.
Per Forza Italia il governo è "strabico"
Tutto ha inizio a Montecitorio, mentre l'Aula sta votando gli ordini del giorno presentati sul decreto Sicurezza. Forza Italia con Gregorio Fontana sta illustrando il suo odg sul Global compact: "C'è uno strabismo del governo che ci preoccupa. Da un lato il governo interviene con decreto per bloccare il flusso migranti e dall'altro non ha posizione chiara sul Global compact che toglie sovranità all'Italia. Non si capisce se l'Italia aderirà o meno alla firma dell'11 dicembre a Marrakech e Conte in sede Onu aveva dato linea favorevole", spiega il deputato azzurro. Sull'odg il sottosegretario Nicola Molteni aveva dato parere favorevole ma con riformulazione, con la richiesta che sia il Parlamento a decidere sull'adesione al Trattato.
Scoppia a questo punto una piccola polemica proprio sulla posizione dell'esecutivo, la presidente di turno Mara Carfagna evidenzia una contraddizione nella linea (ovvero la richiesta di riformulazione prevede la frase "impegna il governo a far esprimere il parlamento") ed è a quel punto che interviene a sorpresa il ministro dell'Interno, che esordisce rivolgendosi alla parte sinistra dell'emiciclo: "Se gli insulti li tenete per la fine è meglio". Poi afferma: "È un atteggiamento strano della sinistra, state lamentando da ore il fatto che il governo tolga spazio di espressione, giudizio e partecipazione e dialogo al parlamento, ora il governo su una scelta come questa lascia decidere il Parlamento. Il governo non firmerà alcunché e non andrà a Marrakesh perché il dibattito è così importante che non merita di essere una scelta solo del governo ma deve essere l'Aula a discuterne".
"Salvini ha una posizione chiara ed è assolutamente contrario ad invasioni di campo su un tema che è evidentemente dei singoli Paesi", dichiara poi il ministro dell'Interno alla stampa, "provo profonda stima e rispetto per la scelta di Giuseppe Conte che, sul modello svizzero, che è il massimo della democrazia possibile, ha rimandato al Parlamento l'ultima voce", ha proseguito, "ci sarà una iniziativa congiunta Lega e 5 stelle: non riusciranno a farci litigare neanche stavolta. Ho parlati ieri con Moavero: è assolutamente d'accordo. Bonafede? Non lo so, non riesco a parlare con tutti. C'e' stato un lungo lavoro in commissione l'aula è sovrana anche su questo".
Per il Pd "il vero premier è Salvini"
Quindi, Salvini si rivolge ancora ai banchi del Pd e prosegue: "Io mi domando, se discutete non va bene, se non discutete non va bene lo stesso, e la riformulazione, e l'impegno e la Costituzione... Il governo italiano avrebbe potuto fare un'altra scelta ma il nostro cambiamento è che il governo lascerà che sia il Parlamento ad esprimersi, se poi a voi non interessa - dice sempre rivolgendosi alla parte sinistra dell'emiciclo - e avete pregiudizialmente ostilità verso qualunque cosa il problema è del Pd, auguri, vorrà dire che Lega, M5s, FI e FdI ne discuteranno".
Protesta della sinistra con Carfagna costretta a richiamare all'ordine i deputati. Durissimo il commento del capogruppo dem Graziano Delrio: "Il vero presidente del Consiglio è Salvini e ha smentito il ministro degli Esteri e il premier sull'adesione dell'Italia al Global Compact for migration. Moavero e Conte avevano ribadito all'Onu che l'Italia avrebbe firmato l'11 dicembre. Ora Salvini cambia la linea del governo e si rimette al Parlamento. È un cambio di posizione sostanziale che fa ulteriormente perdere credibilità all'Italia, dopo la brutta figura sulla manovra". Quanto alla nota di Conte, "è stata dettata da Salvini". Laura Boldrini (Leu) ricorda invece che "il Global compact, il cui esito non è vincolante, vuole solo essere un forum per trovare le soluzione e l'Italia si lamenta sempre di essere lasciata sola e quando c'è l'occasione non va all'incontro, smentendo clamorosamente il presidente del Consiglio: è gravissimo".
Anche FdI ne ha per la Lega
Nella polemica interviene anche FdI, che annuncia un flash mob in piazza alle 15,30 davanti palazzo Chigi per chiedere al Governo di pronunciare un "no formale" al Global compact. Poco prima, in Aula, Giorgia Meloni, aveva attaccato il ministro Salvini: "Il Global compact è un documento apparentemente innocuo, ma introduce anche cose nuove, come il principio per cui l'immigrazione è un diritto fondamentale e significa che non esistono piu' i confini nazionali. Io do' per scontato che anche l'Italia, date le politiche sull'immigrazione messe in atto fino a qui, dica un no formale. E se lei ministro Salvini viene qui e dice che sta all'Aula decidere, io sono una persona che sa fare di conto, e i conti dicono che se M5s vota insieme al Pd abbiamo perso la battaglia e forse lei Salvini deve prendere una posizione e dire no formalmente al Global compact o dire no a questo governo".