Italia 5 stelle di governo. Alla quinta edizione, il popolo pentastellato si ritrova di nuovo al Circo Massimo a Roma. Un ritorno alle origini, perché qui si tenne la prima edizione. Ma oggi M5s si presenta in versione governativa e Luigi Di Maio, che è il capo politico del Movimento ma anche vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, può esultare con il suo popolo per aver risolto la questione condono in Consiglio dei Ministri con l'alleato leghista Matteo Salvini con il quale lo scontro è stato duro.
"Ce l'abbiamo messa tutta in questi due, tre giorni non per combattere qualcuno, ma per affermare un principio", "l'onestà", e dopo il Cdm posso "dirvi che nel dl fiscale non c'è né scudo né condono" ha esordito Di Maio dal palco, in camicia bianca, reduce dalla riunione del Consiglio dei ministri, accolto dagli applausi dei suoi. Ma ci tiene anche a dire che "l'anima del Movimento non cambia".
Qualcosa è cambiato
Esulta anche per l'affluenza: "Abbiamo battuto il record di presenze a Italia 5 Stelle. Stiamo al governo e ancora riempiamo le piazze. Continuiamo a inondare le istituzioni di brava gente". Gli organizzatori parlano di 30 mila persone presenti anche se la metà dell'area occupata dalla kermesse non si riempie del tutto tranne nei momenti clou in cui intervengono Di Maio o quando si collega Alessandro Di Battista in video dal Sudamerica. Ma per chi c'era spicca la differenza rispetto a 5 anni fa, quando l'arena del Circo Massimo era interamente occupata da gazebo che formavano lo stivale dell'Italia e i parlamentari erano assediati dai fan.
Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio giravano a bordo di una mini auto elettrica, rincorsi da cronisti e telecamere. Stavolta il popolo appare più tiepido e i big 5 stelle non sfilano anche perché sono impegnati in Consiglio dei ministri. Quando arrivano, tutti con la scorta, si mescolano comunque tra la gente. Danilo Toninelli si intrattiene nell'area riservata ai bimbi e dopo aver negato "fratture" nel governo va alla ricerca di braccialetti per i suoi figli "sennò non mi fanno entrare a casa".
Ovazione per Di Battista, che appare in video
Gianluigi Paragone, senatore M5s oggi nei panni di presentatore, invita il popolo grillino a farsi sentire "sennò poi dicono che siamo tiepidi da quando siamo al governo". Il Dibba quando si collega dal Sudamerica viene accolto da una vera ovazione dal suo popolo che lo ha sempre amato molto. Di Battista appoggia le scelte portate avanti da Di Maio contro il condono. "I panni sporchi vanno lavati in famiglia? Dipende perché io voglio sapere cosa succede in Cdm, se c'è qualcosa che non va. Io voglio essere informato delle cose che accadono" ha osservato. E poi: "Con genuinità Luigi (Di Maio) ha dimostrato ancora una volta da che parte sta, ha dimostrato onestà intellettuale. È giusto che ci si incazzi perché c'è qualcosa che non va. Viva la faccia" ha concluso.
Nel primo giorno di Italia 5 stelle spicca l'assenza di Beppe Grillo, cofondatore del Movimento, impegnato a Locarno con il suo spettacolo teatrale; assenza che crea qualche perplessità tra gli attivisti. "Tante volte ha rinviato un suo spettacolo, forse poteva farlo anche oggi..." osserva qualcuno. Grillo comunque arriverà oggi. Se non è presente fisicamente Alessandro Di Battista (che è ancora in Sudamerica), c'è il padre Vittorio che gira con un cartello con la scritta 'No Tap, No Tav, No Benetton'. Il contrasto alla Tap è tema di dibattito tra i 5 stelle, in particolar modo tra i militanti pugliesi che sarebbero intenzionati, secondo quanto viene riferito, a protestare domani con volantini e striscioni contro il gasdotto che il governo M5s-Lega potrebbe non riuscire a stoppare. E su cui però i 5 stelle avevano puntato durante la campagna elettorale.
E Fico assicura: mai al voto insieme alla Lega
Roberto Fico, da sempre punto di riferimento dell'ala ortodossa del Movimento, torna tra i suoi e lo fa nel suo ruolo di presidente della Camera. Parla con gli attivisti, stringe mani e scatta selfie. L'anno scorso era vicino alla rottura con il Movimento in polemica per le regole che avevano reso Di Maio non solo candidato premier ma anche Capo politico di M5s, al punto da non aver preso la parola dal palco. Oggi invece sale sul palco - circolare, quasi da concerto rock - si dice "emozionato" da presidente della Camera e tiene a ricordare che il governo con la Lega è nato "su un contratto, non su un'alleanza perché l'alleanza la fai sui valori. Ci muoviamo sul filo di questo contratto". Anche se ammette: "È chiaro che ci sono problemi, ci sono cose che piacciono e cose che non piacciono ma si lavora su quel filo rosso. Ma - ha sottolineato - non ci sarà un'alleanza con la Lega a nessun livello né a livello nazionale né regionale né europeo. Lavoreremo con la Lega finché sarà possibile".
E Di Maio, quando torna sul palco per l'intervento conclusivo, sembra rispondere a lui e rassicura: "la nostra anima non cambierà mai, possono dirci populisti, massacrarci nelle loro televisioni e insultarci nei loro giornali ma andremo a combatterli come sempre". E garantisce: "Non ci montiamo la testa. E se vi dico di chiamarmi ministro prendetemi a calci nel sedere". E conclude leggendo una lettera per ricordare la vita del Movimento rendendo omaggio a Grillo e a Casaleggio per il "sogno diventato realtà".
Alla kermesse c'è anche Davide Casaleggio che però non concede dichiarazioni ai cronisti su condoni e altri temi di attualità politica, si limita a parlare della sua Rousseau annunciando che da oggi sarà possibile iscriversi con un sms. Non sale sul palco centrale: ci salirà domani al fianco di tutti i big, compresi Grillo e il presidente del consiglio Giuseppe Conte.