Non ci sarà né un rimpasto di governo, né l'uscita dall'euro, assicura Di Maio al Corriere

 Afp -  Luigi Di Maio

Cosa ha detto il vicepremier al Corriere

"Ci sarà in tutti i Paesi un tale terremoto contro l’austerity che le regole cambieranno il giorno dopo le elezioni. Ma il piano B non esiste, questa manovra noi la vogliamo discutere con le istituzioni europee. Loro non sono d’accordo con il nostro livello di deficit, però se è vero che sono aperti al dialogo anche noi lo siamo. C’è tutta la volontà di spiegare la manovra del popolo, che ripaga la gente di tanti torti e ruberie"."Con il premier mi confronto sempre e siamo d’accordo. Non so se Giorgetti ha cambiato idea. Ma a me interessa l’opinione di Salvini, con il quale ci siamo detti che non si torna indietro. Se andiamo in Parlamento con l’idea di cambiare il 2,4 di deficit, gli squali sentono il sangue e azzannano. Non c’è un piano alternativo"."Non è vero che i soldi non ci sono. Anche il governo Renzi fece il deficit al 2,4%, la novità è che lo facciamo noi"."I fondi non ti comprano se i titoli diventano spazzatura e noi non siamo a quel punto. Il declassamento c’è stato anche con Letta e Renzi e non dipende dalla manovra che fai, ma dall’andamento generale del Paese"."So che la visita di Draghi era prevista da tempo e non credo che il presidente si metta a mandare messaggi di preoccupazione utilizzando l’incontro con la Bce. Non lo dico in contrapposizione con Mattarella, ma il governo deve realizzare le promesse"."Parliamo di sei milioni di italiani sotto la soglia di povertà relativa o assoluta. È una misura seria che innescherà la crescita. Ma poiché sono stufo di facili ironie farò conoscere tutti gli strumenti insieme. Vedremo se servirà un testo collegato, o un decreto dove inserire tutto quello che non entra nella manovra".
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