Le sanzioni all'Ungheria spaccano la maggioranza di governo, con la Lega fortemente contraria e i 5 Stelle che invece hanno annunciato il loro voto favorevole.
Le sanzioni nei confronti dell'Ungheria, che il parlamento europeo si appresta a votare, ricompattano però il centrodestra italiano: Silvio Berlusconi, dopo aver sentito al telefono il premier ungherese Viktor Orban, ha infatti annunciato che Forza Italia non appoggerà l'apertura della procedura dell'articolo 7 del trattato per violazione dei diritti fondamentali dell'Ue contro l'Ungheria.
Che cosa è l'articolo 7
Chiamato anche 'opzione nucleare' prevede una serie di sanzioni contro quei Paesi che limitano la partecipazione di un Paese alla vita politica del'Unione nel caso di un evidente rischio di violazione grave da parte di uno Stato membro dei valori di cui all'articolo 2, tra cui la lotta contro l'esclusione sociale e le discriminazioni e la promozione di giustizia e protezione sociali, della parità tra donne e uomini, della solidarietà tra le generazioni e della tutela dei diritti del minore.
"Voteremo in difesa di Orban, l'europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti", tuona Matteo Salvini che proprio alcuni giorni fa ha incontrato il premier ungherese a Milano. Faccia a faccia che ha creato qualche fibrillazione con gli alleati di governo.
"Orban, alleato di Merkel, Berlusconi e Junker, non è certamente un amico dell'Italia", scandiscono i pentastellati in una nota. "Lo dimostra tutte le volte che dice no ai ricollocamenti. Orban non ha nessuna intenzione di collaborare con il Governo italiano e non intende far la sua parte sul tema dell'immigrazione", aggiungono.
Posizione che non preoccupa Salvini, che anzi precisa: tra M5s e Lega "non vi è alcun problema. Ognuno è libero di scegliere cosa fare" ma, prosegue il segretario leghista, in una dichiarazione all'Agi, "la Lega difenderà sempre il valore supremo della libertà. Il governo e il popolo ungherese vogliono più sicurezza e più lavoro. E per questo l'Europa li processa? Una follia", insiste il leader leghista e titolare del Viminale.
Il centrodestra si ricompatta
Il voto in Ue ricompatta il centrodestra: la linea di Salvini, infatti, incassa l'appoggio di Berlusconi. Il leader azzurro ha avuto proprio oggi una "cordiale" conversazione telefonica con Orban, occasione per annunciare al premier ungherese il no di Forza Italia alle sanzioni.
Ad Orban l'ex presidente del Consiglio ha confermato la sua amicizia e l'appoggio al partito del premier ungherese Fidesz, che fa parte del gruppo Ppe nel parlamento europeo. "Berlusconi rinnega diritti e libertà per tener buono Salvini. FI altro che forza moderata, ormai è sempre più a destra", attacca la Pd Simona Bonafé.
Anche FdI si dice contraria alle sanzioni: "Sanzionare l'Ungheria perché si rifiuta di essere invasa da immigrati clandestini è semplicemente follia. Siamo al fianco di Viktor Orban e del popolo ungherese. Non è Orban a tradire i valori fondanti della Ue ma chi in Ue spalanca le porte all'immigrazione incontrollata, umilia i diritti dei popoli e nega la sovranità delle Nazioni", afferma Giorgia Meloni.
Si chiera a spada tratta a difesa del premier ungherese Mara Bizzotto, capogruppo Lega in Ue, che in Aula a Strasburgo ha spiegato: "Viktor Orban è per noi un eroe, perché lotta per la libertà e la sovranità del proprio popolo contro questa Unione Sovietica Europea".