Michele Anzaldi ha mantenuto la promessa.Lo scorso 18 agosto il deputato del Pd aveva promesso che avrebbe presentato un esposto all'Agcom sull'sms inviato da Rocco Casalino, portavoce di Palazzo Chigi, ai cronisti a proposito dei fischi che avevano accolto gli esponenti del Pd ai funerali delle vittime del crollo del Ponte Morandi, laddove gli esponenti del governo erano stati salutati con applausi.
Il messaggino, inviato a decine di giornalisti mentre le esequie erano in pieno svolgimento, includeva il link a un articolo de Il Fatto quotidiano, che riportava l'accaduto, con una chiosa a sfidare la stampa: "Sono curioso di leggere i giornali domani".
"Altro che un post pieno di minacce e falsità sul blog di Casaleggio: Casalino le spiegazioni sul suo sciacallaggio durante i funerali di Stato di Genova dovrà darle all'Agcom e presto anche alla Corte dei Conti. Ho presentato ufficialmente l'esposto all'Authority delle Comunicazioni e presto lo presenterò anche alla magistratura contabile", scrive su Facebook Anzaldi, "l'evidente abuso di utilizzare la propria funzione pubblica di responsabile della comunicazione istituzionale del Governo e di Palazzo Chigi per fare propaganda politica contro un partito di opposizione è già all'attenzione delle autorità di garanzia".
"Se a quasi una settimana da quell'indegno episodio hanno sentito il bisogno di pubblicare un lungo intervento sul loro organo ufficiale per provare a mettere le mani avanti, evidentemente è perché sanno di aver superato ogni limite, a partire da quello del rispetto della legge, oltre al rispetto della dignità delle vittime della tragedia di Genova. Anzaldi, che dopo l'accaduto aveva chiesto a Conte di licenziare Casalino, si riferisce a un post pubblicato ieri dal blog del Movimento cinque stelle, nel quale la scelta del portavoce viene così difesa e motivata: "La notizia non dovrebbe essere che un portavoce faccia girare una notizia, ma che dei giornalisti si sentano alle dipendenze di un partito politico dovendolo avvisare di un messaggio privato".
Per il M5s "era suo dovere farlo"
"In passato, in circostanze analoghe a quella della tragedia di Genova, non era mai capitato che nel corso dei funerali ci fossero applausi verso i membri del Governo", prosegue il post, "quanto avvenuto rappresenta uno spartiacque. L'immagine plastica della svolta avvenuta il 4 marzo e del Governo del Cambiamento. Bene ha fatto Rocco Casalino, nel suo ruolo di portavoce del presidente del consiglio, a segnalare a dei giornalisti un fatto così rilevante. Era un suo dovere farlo, anche considerando che molti di quegli stessi giornalisti avevano chiesto di sapere se Di Maio e Conte sarebbero entrati da ingressi laterali, aspettandosi probabilmente una qualche protesta", si legge ancora. "Perche' - è la spiegazione - molti di loro erano pronti a dedicare titoloni in prima pagina e aperture qualora ad essere fischiati fossero stati i membri del Governo. Da qui anche la legittima provocazione di Casalino: 'Sono curioso di leggere i giornali domani'. Il mainstream mediatico ha provato a nascondere e minimizzare, oppure a mettere il silenziatore a quegli applausi e a quei fischi".
Il testo dell'esposto
"In data 18 agosto", si legge nella lettera di Anzladi che l'Agi ha avuto modo di visionare, in occasione della "dolorosissima circostanza dei funerali di Stato per le vittime del crollo del ponte Morandi di Genova, il portavoce del Presidente del Consiglio, Rocco Casalino, si rendeva protagonista di una comunicazione (di cui allego il testo) non solo inopportuna e di pessimo gusto ma anche in violazione di quelle che sono le funzioni di un 'portavoce' di una istituzione che rappresenta tutti gli italiani, compresi quelli che non hanno votato per le forze politiche che sostengono l'attuale esecutivo", ricostruisce Anzaldi.
"Ad avviso dello scrivente si è quindi in presenza di un evidente abuso della funzione poiché non si tratta certo di una 'comunicazione istituzionale'. Per queste ragioni chiedo per le competenze che appartengono alla Autorità da Lei presieduta di valutare suddetta violazione e le conseguenti sanzioni. La partigianeria mostrata e' segnale di una inquietante confusione che non e' consentita a chi ricopre tale delicato incarico", scrive ancora il parlamentare Dem, in attesa "di riscontro".